Donne migranti: tante storie, la stessa realtà

Donne migranti: tante storie, la stessa realtà

Storie di donne, Donne migranti

di Azeza Khouribech
(Edizioni Effigi, anno 2015, euro 15)

 

Azeza Khouribech

 

Ho seguito personalmente il progetto, durato molti mesi, di questo libro/testimonianza sulla realtà delle donne migranti, fortemente voluto dalla consigliera di parità Fulvia Perillo, dalla dirigente Silvia Petri della Provincia di Grosseto e realizzato dalla Casa editrice Effigi, nella persona di Mario Papalini, e dalla giovane Azeza Khouribech (nella foto a sinistra).

 

 

Le donne costituiscono più della metà della popolazione straniera regolarmente presente in Italia: non sono semplici numeri, ma esseri umani come tutti gli altri che, arrivando in Italia, si trovano ad affrontare un vero e proprio shock culturale.

La famiglia, l’amore, la speranza di una vita migliore sono alcune delle principali ragioni che portano donne diverse a condividere la stessa realtà, quella di donne migranti.

Donne-Migranti

“Mi chiamo Amira ho 19 annie sono di origine marochina…sono arrivata in Italia tramite il ricongiungimento familiare…non ho mai lavorato e mi sento un pò svantaggiata perchè portando il velo – Hijab –  la gente mi giudica male o ha paura… con chi mi conosce ho poi rapporti buoni e non mi trovo male…”

“Mi chiamo Alejandra ho 35 anni e sono originaria di Costarica, sono laureata in grafica pubblicitaria nel mio paese. Sono in Italia da circa 6 mesi e sono venuta a trovare mia madre che vive qui da tanti anni…sono stata qualche tempo in Sicilia…lì si stava meglio perchè la gente è più accogliente…desidero tanto andarmene da qui, ci sto solo per mia mamma che ha bosogno di aiuto…”

“Mi chiamo Francesca sono albanese, ho 25 anni e sono nata in Italia. I miei sono arrivati negli anni 80 e da allora lavorano qui. Sono laureata in Fotografia e design e prima ho fatto il liceo classico…Non ho mai avuto difficoltà nè con la lingua nè con gli altri…I miei hanno sempre lavorato durissimo, mia madre fa la badante o la donna delle pulizie, mio padre lavora in campagna…qui ci sono però poche opportunità per i giovani così sto pensando di aprire qualcosa con il mio ragazzo in Albania…”

“Ho 27 anni e sono moldava. Vivo qui da 5 anni. Sono venuta clandestina, la mia famiglia era povera e ha fatto di tutto per far studiare me e i miei fratelli…Mi sono diplomata in Albania e sono venuta in Italia in cerca di fortuna, ma è stato difficile perchè non sapevo la lingua e mi dovevo sempre nascondere dagli agenti della polizia per non essere scoperta…Ora ho il permesso di soggiorno e faccio la donna delle pulizie ma c’è poco lavoro e a volte faccio la fame…”

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(Dalla prefazione a cura di Fulvia Perillo, Consigliera di Parità Provincia di Grosseto)

Da molti anni, ormai, il nostro tessuto sociale è mutato anche grazie alla presenza di persone provenienti da altre storie-di-donne-237x334nazioni, con culture e usanze diverse.
Tra queste, moltissime sono donne e per loro la difficoltà incontrata nell’inserirsi in una società diversa da quella di provenienza non è stata, ed è, di poco conto.
Emerge però un dato: la grande capacità femminile di impegnarsi e di migliorare, per se stesse e per i loro figli, crescere culturalmente e soprattutto lavorare, prestare la loro opera nelle famiglie o nelle aziende, superando l’iniziale diffidenza.
Raccogliere testimonianze dirette di queste esperienze, la cui portata va ben oltre il concetto di immigrazione, ma coinvolge direttamente anche gli italiani, ci è sembrato quanto mai opportuno per capire il percorso di queste persone, gli ostacoli trovati, l’accoglienza e la reale inclusione raggiunta.

 

Abbiamo affidato questo non facile compito ad una giovane marocchina, Azeza Khouribech, che è giunta bambina nel nostro paese dove ha studiato fino a laurearsi, non senza incontrare ostacoli che ha comunque affrontato col sorriso.
Pensiamo che questo lavoro abbia un doppio significato: documentare i passi dell’immaginazione femminile attraverso storie di donne migranti; testimoniare come l’impegno e la determinazione abbaino consentito ad Azeza di raggiungere un ottimo livello di preparazione che le ha consentito di conoscere bene il nostro territorio e la realtà che la circonda e di realizzare una pubblicazione che vuole essere testimonianza e punto di partenza per la città futura.

 

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