Cristina Rava e i suoi noir

Cristina Rava e i suoi noir

CRistina Rava

Cristina Rava (nella foto a sinistra) è nata, e vive, nel ponente ligure dove sono ambientati i suoi romanzi.

 

Nel 2007 ha intrapreso la via del romanzo noir, dando alle stampe Tre trifole per Rebaudengo, Un’indagine ad Alassio, Commissario Rebaudengo – Un’indagine al nero di seppia, a seguire Cappon magro per il commissario, Rebaudengo indaga nel carrucci di Albenga, Come i tulipani gialli, Se son rose moriranno e Intrigo spinoso per Rebaudengo. Editi dalla Frilli Editori.

 

Nel 2012 incomincia la collaborazione con la Garzanti Editori, nasce una nuova eroina Ardelia Spinola. Dando alle stampe Un mare di silenzio. Un’indagine di Ardelia Spinola, seguirà Dopo il nero della notte. Un’indagine di Ardelia Spinola. Fino ad arrivare alla sua ultima pubblicazione dal titolo Quando finisco le ombre.

 

 

Un ringraziamento a Fausto Bailo che l’ha intervistato per noi e alla Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) che, come sempre, ha collaborato fattivamente.

Quando è nata il lei la passione per la scrittura?

La passione per la scrittura mi ha sempre accompagnato, come spesso accade, ma restando nel mondo della fantasticheria, senza una reale consapevolezza della possibilità di realizzarla. Solo nell’età matura ho deciso di applicarmi con metodo e convinzione a questa attività, cercando d’imparare un segreto, una sfumatura da ogni autore e trasformando la lettura dei libri in vere e proprie lezioni.

Quali scrittori l’hanno influenzata maggiormente?Quando finiscono le ombre

Non potrei fare una hit parade dei miei scrittori preferiti. L’attenzione è concentrata sul libro che sto leggendo in quel momento. Poi si dimentica, o si crede di dimenticare. Ma l’emozione resta per anni. Certamente ho amato e amo tanto autori dei generi più disparati. Nessuno però mi ha mai completamente sedotto e forse è stato un bene, perché il rischio avrebbe potuto essere quello di riprodurne le modalità.

Come è nato il personaggio di Ardelia Spinola?

Ardelia è nata come figura di affiancamento al Commissario Rebaudengo, protagonista dei miei primi cinque romanzi, prima del passaggio a Garzanti. Poi, con l’approdo in Garzanti è diventata il personaggio principale. Questa posizione mi ha permesso una grande libertà di espressione e di azione.

Descriva con tre aggettivi Ardelia Spinola.

Intelligente, tenace, divertente.

Come è nato il personaggio amletico di Spartaco Guidi?

Spartaco Guidi non è amletico. Amleto era uomo tormentato dal dubbio, il suo spazio vitale e spirituale era eroso dalla mancanza di risposte, quasi un precursore della condizione umana del Novecento. Spartaco Guidi è psicotico e la realtà soggettiva della sua patologia, che altro non è se non una forma di delirio, gli impedisce di dubitare che esista una dimensione ‘altra’, diversa dall’unica reale per lui, che è appunto quella psicotica.

NEBRASKA

Ho realmente visto la figura di un vecchio solitario, con spessi occhiali da miope e una torcia in mano che vagava per le vie della mia città. Molto tempo dopo mi è stato riferito che si trattava di un ex sacerdote malato di mente e in seguito deceduto in ospedale. Una storia comunque tragica. Ma quella figura ne aveva ormai generato una fantastica nella mia testa.

(la foto a sinistra è tratta dal film Nebraska)

 

Quale genere musicale rappresenta meglio il passato di Spartaco Guidi?

Gimm Sovetskogo Sojuza, l’Inno dell’Unione Sovietica, insieme al vasto repertorio dei Canti dell’Armata Rossa. E’ la musica che ha accompagnato il sogno di una generazione che ha guardato a Nord Est sperando in un mondo più giusto. I sogni sono l’ultimo appiglio che resta, spesso insufficiente, a chi non può accettarne l’inconsistenza e la smentita dolorosa della Storia.

Con quale scrittore contemporaneo piacerebbe a Cristina Rava scrivere un libro a quattro mani?lettera-di-presentazione

Io amo cucinare, ma cucino da sola. Ad un’amica potrei delegare la bassa manovalanza, tipo tritare il prezzemolo o sbucciare le patate. Ma dovrebbe trattarsi di una persona docile, senza particolari aspirazioni culinarie, altrimenti potrebbero volare mestoli. Per la scrittura, nel mio caso sarebbe la stessa cosa.

Di fondo sono una persona solitaria, amo la solitudine che è una forma di libertà. Quindi non potrei scrivere nemmeno con un Maestro, non per presunzione o arroganza, ma in questo caso per umiltà. Insomma, al momento non lo vedo un percorso creativo possibile. Nutro curiosità e ammirazione per chi ci riesce.

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