Intervista all’illustratrice torinese Andy Mcfly

Intervista all’illustratrice torinese Andy Mcfly

Fausto Bailo ha intervistata per noi Simona Lamonte, nome d’arte Andy Mcfly, giovane artista torinese dotata di una personalità poliedrica nel mondo delle arti,

Come la tavolozza dei colori di un pittore passa con estrema semplicità dall’arte pittorica a quella fotografica fino ad arrivare alla sua ultima scoperta artistica, l’illustrazione, dove la ricerca si concentra principalmente sullo studio della figura femminile.

Andy Mcfly

Quando è nata la passione per l’illustrazione?

Da poco in realtà. Mi sono sempre interessata di arte, ma l’illustrazione è una novità per me. Penso sia nato tutto dall’interesse per le riviste e le copertine musicali. Mi sono accorta che anche queste sono forme d’arte, ma in maniera diversa. Sono molto più descrittive e semplici, più fruibili per tutti. Mi interessa perchè penso che l‘arte, l’illustrazione, la musica, la poesia, siano dei mezzi molto potenti per dire qualcosa; ed in realtà a me piace giocare con tutte queste. Ora mi sto concentrando sull’illustrazione ma cerco di unire il più possibile in essa, tutto quello che ho imparato dalla musica, dall’arte e da quel poco che ho scritto (o comunque da quello che leggo).

La passione artistica è ereditaria?

In generale no, ma nel mio caso, penso che in minima parte abbia influito. Mia madre è un’insegnante di asilo e lavora molto spesso usando la fantasia, qualità fondamentale per questo tipo di lavoro. Mio padre è stato per parecchi anni un muratore e l’ho sempre visto portare a casa oggetti piccoli fatti da lui. Penso che questo mi abbia avvicinata alla passione per la manualità e il contatto coi materiali. Poi in realtà, ho sempre avuto il bisogno di creare, in un modo o nell’altro, per colmare la mia curiosità e soddisfare la mia libertà di pensare e agire”.
Descrivi la tua opera più rappresentativa.
“Non credo di averne una in particolare. Penso che tutte mi rappresentino almeno un po’. Non amo molto definirmi in qualcosa di preciso. Mi sento nell’arte, come nella vita, un insieme di tante cose che ruotano e si scontrano e si distaccano in constante cambiamento..

Quale genere musicale rappresenta meglio la tua opera?Andy Mcfly 1

Anche qui, non credo di avere un genere unico che rappresenti le mie opere. Piuttosto credo che la musica in sé rappresenti le mie opere. La componente musicale, dal mio punto di vista, è molto presente in quello che faccio e spero che dall’esterno si noti.

Qualè il tuo illustratore preferito?

La mia illustratrice preferita si chiama Carla Fuéntes ed è spagnola. Ha circa dieci anni in più di me ed è quindi un’artista contemporanea. La stimo molto e credo abbia uno stile unico e inimitabile.

Dove sogneresti di tenere la tua prossima mostra?

Non saprei! Mi piacerebbe molto esporre all’estero, magari in Spagna; lì ci sono molti artisti talentuosi che stanno venendo fuori che mi piacciono molto e penso che potrei imparare molto da loro.

20110604-IMG_1602-1m-la_mole_antonellianaDove si è tenuta la tua prima mostra e dove l’ultima?

La mia prima mostra si è tenuta a Torino, in un bar nei pressi di Parco Rignon a Santa Rita, nel quale si tenevano lezioni di pittura un giorno a settimana. Avevo più o meno quindici anni credo. È stato bello e divertente anche perché c’era un target molto vario e lì ho conosciuto un pittore che è ancora mio amico e con cui parlo molto. La mia ultima mostra, invece, è stata sempre a Torino al “Gravity Records” negozio di vinili vicino alla Mole e Da “Amantes”, galleria d’arte/circolo culturale.

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