Il film cult Metropolis diventa un fumetto

Il film cult Metropolis diventa un fumetto

 

Il 10 gennaio 1927 presso Ufa-Palast am Zoo di Berlino,  in una sala gremita all’inverosimile, si spensero le luci e sullo schermo apparvero le prime immagini di un film destinato a diventare leggenda.

Questo film era Metropolis di Fritz Lang. Nel 90° anniversario dalla sua uscita, Il settimanale Topolino ci fa rivivere le emozioni di questo grande capolavoro fantascientifico attraverso i suoi personaggi simbolo, Topolino, Minni, Pippo, ecc.

Con grande piacere vi presento gli autori che hanno fatto questo grande regalo a tutti gli appassionati del genere fantascientifico (e non):  un volume che non può mancare nella libreria.

Paolo Mottura

Paolo Mottura

 

 

Paolo Mottura, illustratore, approda alla Disney Italia nel 1989, lavorando da allora su Topolino, Minni e Co. Paperinik, collabora anche con Disney Books. Vincitore del premio Topolino d’oro nel 1998 per la miglior storia del 1997.

 

Collabora dal 2003 con l’editore francese Les Humanoïdes Associés per il quale disegna la serie Careme, con la quale si aggiudica il premio Albert Uderzo nel 2005 come miglio nuovo talento.Dal 2001 incomincia una collaborazione con la Sergio Bonelli Editore, con la quale pubblica una storia di Dylan Dog.

 

Francesco Artibani, sceneggiatore di fumetti e di cartoni animati, Diplomatosi come tecnico del cinema d’animazione

Francesco Artibani

Francesco Artibani

presso l’Istituto di Stato per la Cinematografia e Televisione “R. Rossellini” di Roma. Dal 1991 collabora con il settimanale Topolino; per la Walt Disney Company ha firmato episodi per “PK”, “Mickey Mouse Mystery Magazine”, “X-Mickey” e “Witch”. Nel campo dell’animazione ha collaborato a molte produzioni televisive tra cui “Lupo Alberto”, “Sopra i tetti di Venezia, “Mostri e Pirati”, “Spike Team”, “Bu Bum”, “Il generale e i fratellini d’Italia”, “Le straordinarie avventure di Jules Verne”, “Egyxos”, “Tommy & Oscar”, “Winx Club”.

 

Per il cinema ha firmato il soggetto del film “Winx Club – Il segreto del regno perduto” e “Winx Club – Magica Avventura”. Con Katja Centomo dirige dal 2002 la Red Whale, società attiva nei settori del fumetto, animazione e dell’editoria per ragazzi.

 

 

Un ringraziamento speciale a Fausto Bailo che l’ha intervistato per noi e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) che, come sempre, ha collaborato fattivamente.

Intervista Paolo Mottura

Quando è nata in lei la passione per l’illustrazione?

“La passione per l’illustrazione è nata prestissimo, dato che le passioni sono come i ricordi nascono da lontano. Quando ero ragazzino mi ricordo di mio padre il quale appena riusciva a ritagliarsi un po’ di tempo libero si immergeva nella pittura. Crescendo in questo ambiente immerso tra pennelli, tele e fogli da disegno, la passione per il disegno presumo sia nata in questo contesto”.

Moby DickQuando è nata l’originale idea di realizzare una trasposizione a fumetti del film Metropolis?

“L’idea nacque tre anni fa, quando andai a trovare Francesco Artibani nella sua casa in montagna. Eravamo reduci dall’esperienza di Moby Dick, la precedente parodia e presi dalla buona riuscita ci chiedemmo cosa avremmo mai potuto fare assieme.

 

Lanciai l’idea di creare la parodia del film Metropolis e Francesco la colse al volo. Proponemmo subito l’idea alla redazione. Nel frattempo si fecero avanti altri progetti che avevano la precedenza, sia io che Francesco fummo immersi in altri lavori sino ad arrivare alla felice realizzazione nel corso nell’ultimo anno”.

Quando tempo è stato necessario per la realizzazione delle tavole?

Per una storia normale ci vogliono 2 mesi di lavoro, ma per Metopolis molto di più, considerando i tempi morti.”.

Ritiene che i temi trattati nel fumetto Metopolis oggi siano più vivi che mai?

“Purtroppo si, perché sono presenti molte tematiche che ovviamente sono state affrontate con gli occhi dell’epoca, stiamo parlando degli anni venti del novecento. Le tematiche principali che sono quelli della sottomissione delle classi lavorative sono purtroppo sempre attuali. Dal punto di vista cinematografico il film di Lang, è stato uno spartiacque sui temi come la nascita del robot che è poi diventato un classico nel cinema di fantascienza, oppure la vittoria delle forze del bene sulle forze del male, la redenzione, ecc. Per certi versi un film attuale e, come è giusto che sia, un film datato”.

Quale Illustrazione rappresenta meglio la simbologia del fumetto Metopolis?

“Dire l’immagine d’apertura, quella che rappresenta l’operaio che gira le lancette dell’orologio. Rappresenta lo sforzo del lavoratore, queste lancette incombenti, che indicano orari di lavoro disumani. Chiaramente questa immagine è una icona del film, presa anche da alcune locandine, secondo me è una delle immagini più significative”.

Intervista Francesco Artibani

Quando ha scoperto per la prima volta il film Metropolis di Fritz Lang?Metropolis

“Da adolescente, all’epoca della scuola superiore. Fino ad allora conoscevo il film solo per le sue immagini iconiche (la donna robot e l’uomo curvo sulle lancette del grande quadrante) ma era una pellicola che mi interessava molto, mi attirava proprio per la sua potenza visionaria”.

Quanto è stato complicato realizzare una sceneggiatura che narrasse la vicenda del film?

“In realtà non è stato molto complicato perché i personaggi disneyani si prestano bene, sono dei grandissimi attori che si adattano a ogni tipo di racconto – o quasi. Dove ci sono delle emozioni forti da narrare i personaggi Disney danno sempre il meglio di sé e qui Topolino, Minni e Pippo sono stati particolarmente bravi.

Per l’adattamento disneyano è stato sufficiente evitare le tematiche più complesse e trovare temi corrispettivi. Questo è il genere di intervento che si fa sempre nelle parodie, eliminando gli elementi disturbanti (morte, violenza, politica e religione) e sostituendoli con qualcosa di diverso, generalmente di comico e divertente. Per Metopolis non abbiamo fatto una vera parodia umoristica e abbiamo preferito puntare a una rilettura”.

Quanto tempo a richiesto realizzare questo lavoro?

“Da parte mia c’è voluto circa un mesetto di scrittura, tra soggetto e sceneggiatura mentre Paolo Mottura ha impiegato diversi mesi di lavoro”.

Ritiene che i temi trattati nella vicenda del fumetto Metopolis siamo oggi più vivi che mai?

“Sicuramente – e direi anche purtroppo. La struttura sociale, il lavoro alienante, lo sfruttamento degli operai, la disumanizzazione della persona sono temi tragicamente attuali”.

Metopolis

La vicenda narrata nella storia Metopolis è un inno allo sfruttamento della classe operaia?

“In parte sì ma ho voluto fare una storia che fosse soprattutto un racconto di speranza, che parlasse di giustizia sociale e dell’importanza della scuola, dello studio e della preparazione come unica via per il progresso e il miglioramento”.

Progetti per il futuro?

“Per Topolino ci saranno delle nuove storie e poi continuerò a scrivere Monster Allergy (la serie creata con mia moglie Katja Centomo). Sono al lavoro su uno speciale dedicato a Groucho per Bonelli e in più ci sono degli altri progetti in preparazione per l’animazione”.

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