Il Premio Strega Barbero ci parla di “Le ateniesi”

Il Premio Strega Barbero ci parla di “Le ateniesi”

 

alessandro-barberoUn altro grande nome della letteratura italiana a Letteratura e dintorni :  Alessandro Barbero (nella foto a sinistra)

 

Vincitore del Premio Streganel 1996, docente universitario, storico e scrittore torinese è noto al pubblico per gli interventi televisivi nelle trasmissioni Rai di divulgazione quali Superquark e Il tempo e la storia.

 

Autore di numerosi saggi storici sulla storia medievale e su tematiche riguardanti differenti periodi storici vincitore di numerosi Premi letterali tra i quali, oltre allo Strega, citiamo ilPremio Grinzane Cavour nella categoria Autori Emergenti con l’operaBella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo edito dalla Mondadori

 

Nel 2005 insignito della onoreficenza Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres della Repubblica Francese.

 

L’intervista trae spunto dal libro Le Ateniesi edito dalla Mondadori

Ancora una volta ringraziamo Fausto Bailo che l’ha intervistato per noi e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) che, come sempre, ha collaborato fattivamente.

Quando è nata in Lei la passione per la storia?storia-illustrata

“Fin da bambino, con le prime letture. Mia nonna era abbonata al mensile “Storia Illustrata” e ricordo che già a sette, otto anni divoravo gli articoli sulle battaglie delle due guerre mondiali o di Napoleone”.

Quali le motivazioni che l’hanno indotta ad affiancare all’attività di storico “paludato” quella di divulgatore?

“Non è stata una scelta deliberata: semplicemente, si sono presentate le occasioni.

Il merito è dell’editore Laterza, che ha cominciato a propormi di fare dei libri rivolti al grande pubblico, e che più tardi mi ha coinvolto nelle Lezioni di storia promosse dalla casa editrice, prima all’Auditorium di Roma e poi in altre città italiane;

della Stampa di Torino, che mi ha chiesto di collaborare al giornale con articoli e recensioni;

di Piero Angela, che dopo avermi chiesto una consulenza mi ha proposto di comparire regolarmente nel programma Superquark; e da ultimo di RAI Storia, che mi ha coinvolto nei suoi nuovi programmi”.

Quale è stata la scintilla che l’ha portata a scrivere Le Ateniesi ?

Le Ateniesi è nato leggendo un altro libro, Il mondo di Atene di Luciano Canfora, in cui è descritta la lotta politica ad Atene nell’anno del primo colpo di stato contro la democrazia, il 411 a.C.

Scoprendo quel mondo spaccato dall’odio di classe, in cui chi tramava per abbattere la democrazia puntava tutto sugli attentati, per fare in modo che la gente avesse paura, e in cui chi odiava il sistema democratico diceva apertamente “noi siamo i migliori e noi dovremmo avere il potere, non i pezzenti”, mi sono detto: ma io queste cose le ho già sentite, anzi le ho vissute, nell’Italia degli anni Settanta e della strategia della tensione.

E lì mi sono detto che un delitto-simbolo di quegli anni, come il delitto del Circeo, avrebbe potuto benissimo verificarsi anche in quella Atene…”

le-ateniesiCi può spiegare in sintesi gli avvenimenti che hanno portato al tentativo di colpo di stato organizzato da Crizia e dai suoi accoliti contro la democrazia ateniese?

“Premesso che la partecipazione di Crizia è una mia invenzione (Crizia sarà poi, invece, il leader degli antidemocratici una decina d’anni dopo, quando Atene esce sconfitta dalla guerra del Peloponneso e per un breve momento prendono il potere i Trenta Tiranni), il colpo di stato del 411 è una realtà;

ebbe un parziale successo, riuscendo a ridimensionare la democrazia ateniese, riducendo la partecipazione all’assemblea, prima aperta indiscriminatamente a tutti. Io, però, ho descritto un colpo di stato diverso da quello reale, un primo tentativo abortito, che ho inventato io”.

Che cosa rappresenta la messa in scena della Lisistrata e in contemporanea lo stupro delle due ragazze?

“Non capisco bene la domanda. Non lo so che cosa rappresenta! Io ho voluto raccontare delle storie, intrecciate tra loro: la storia di un colpo di stato per abbattere la democrazia, la storia di uno stupro di gruppo che riflette le stesse tensioni politiche che provocano il colpo di stato, e la storia della messa in scena di una straordinaria e geniale opera teatrale.

 

Il fatto è che la Lisistrata è davvero andata in scena nel 411, l’anno del colpo di stato. Una coincidenza: tanto più impressionante per me, che volevo raccontare il colpo di stato anche attraverso la violenza maschilista dello stupro di gruppo, e scopro che proprio allora Aristofane mette in scena una commedia in cui si parla di donne, e di maschilismo, e di un colpo di stato…”

 

Nel corso della Sua ormai lunga produzione ha studiato e lumeggiato epoche e contesti salon_de_madame_geoffrindiversi. Quale tra questi avverte come più “affine”?

“Quella che ho studiato, e raccontato, di meno: il Settecento scettico e illuminista”.

Come descriverebbe il Suo lavoro di storico se dovesse farlo ricorrendo a tre aggettivi?

“Appassionante, eccitante, necessario”.

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6 Comments

  1. dario villasanta 23 October 2016
    Rispondi

    Il Prof. Barbero è eccezionale, complimenti per l’intervista. E chissà, un giorno sarebbe bello trovare il modo di chiedergli quali furono, se ce ne furono nel ‘suo’ Medioevo, le opere antesignane del nostro Giallo, o del Noir. Congratulazioni a tutti, comunque.

  2. Dianora Tinti 24 October 2016
    Rispondi

    Grazie Dario, averlo ospite nel nostro Blog è stato un grande onore 🙂 Sì, in effetti, le domande sarebbero state tante… Buona giornata!

  3. Ampolilla Giuseppe 25 October 2016
    Rispondi

    Come mai in tutte le trasmissioni sulla grecità in Sicilia sia di Rai news 24 e di Angela, si parla pochissimo di Selinunte arrivando a dire, mentendo, che Atene fu chiamata dai Segestani contro Siracusa quando Tucidide ci dice chiaramente che fu chiamata contro Selinunte. Alle volte viene detto che Mothia e Segesta sono greche quando sono una Punica e l’altra Elia. L’Aurina di Mothia è una statua greca sicuramente presa come bottino di guerra a Selinunte. Non ci bastano i guai che ha Castelvetrano-Selinunte, si mistifica pure la storia! È troppo. Basta leggere bene Tucidide. L’episodio degli ambasciatori Ateniesi a Segesta è modernissimo ricorda quello dei carriarmati di Mussolini durante la visita di Adolf Itler

  4. Dianora Tinti 26 October 2016
    Rispondi

    Caro Giuseppe, ti ringrazio di questa tue osservazioni. Cercherò di “girarle” a Barbero che, sicuramente, potrebbe risponderti molto meglio di me. Ti auguro una buona giornata e, se ti fa piacere, continua a seguirci. Lo scopo di questo Blog è anche quello di interagire con i lettori!

  5. Ampolilla Giuseppe 31 October 2016
    Rispondi

    Grazie sei gentilissima. Continuerò a seguirvi. Anche perché stimo molto Barbero, ma quando si deve parlare di Selinunte tutto s’inceppa. Ti avevo mandato delle riflessioni ma credo non sono riuscito ad inviarle. Non sono molto bravo con questo coso. Ora mi hanno spiegato che debbo schiacciare summit. Speriamo bene.

    • Dianora Tinti 2 November 2016
      Rispondi

      Caro Giuseppe, ti ringrazio ancora per tutto quello che ci scrivi. Le tue riflessioni le ho ricevute e prontamente pubblicate sulla mia pagina Face Book Letteratura e dintotni in data 31 ottobre. Questo è il link: https://www.facebook.com/LetteraturaeDintorni/?fref=ts
      E’ sufficiente che tu scorra fino al 31 e ti apparirà anche la copertina del libro che tu suggerivi. Grazie ancora e continua a seguirci e a mandarci le tue preziose note. Buona giornata!

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