Quell’ombra ricorrente

Quell’ombra ricorrente

Quell’ombra ricorrente di Matteo Eraldo

E’ arrivata questa recensione da parte di una lettrice (si definisce appassionata) a questo libro duro e sicuramente particolare…

image1Di cosa parla

Un ragazzo finisce -per sbaglio- in manicomio, dove la sua esistenza inizia ad essere tormentata dal dolore.

 

Riesce ad uscire da esso in uno stato apparentemente stabile, purtroppo però la sua vita è irrimediabilmente pervasa dal dolore emotivo e la sua anima sembra in uno stato perenne di decomposizione.
Vuole morire, ma non riesce a farlo, poi cambia idea, vuole vivere, ma sta per morire.

 
S’innamora di una ragazza che lo conduce ancor più alla rovina iniziandolo ad una vita fatta solamente di sesso, alcool e droga.

 
Per continuare una vita simile decide di prostituirsi e, a causa del suo stato mentale, non si preoccupa delle possibili conseguenze del sesso non protetto con sconosciuti. Inizia a star male, oltre mentalmente ed emotivamente, anche fisicamente.

 

Si ammala di AIDS e sceglie disperatamente di vivere cercando delle possibili cure in un nuovo paese; ma la sua vita è irrimediabilmente compromessa e lui si trova in bilico fra la follia e la sanità, fra la vita e la morte.

Cosa ne pensa

Far percepire il dolore in (relativamente) poche pagine è un’impresa che non è da tutti ed è per ciò che narro e consiglio il senzaunaveraspiegazione.tumblr.com libro in questione: Quell’ombra ricorrente.

L’autore è un giovane sbarcato nel mondo del web grazie al blog di una famosa piattaforma social che gli ha permesso di mostrare le sue capacità e di essere apprezzato per quelle. Sicuramente non ci troviamo di fronte a Dan Brown… ancora ha strada da fare, ma le capacità sembrano esserci tutte!

Come dice lui stesso nella prefazione vuole emozionare: e ci riesce. Da questo libro esce una forza vitale e una pulsione di morte percepibile immediatamente e questa lotta fra titani è irrisolvibile nella sua situazione; offre poi spunti di riflessione nonché una voglia di riscatto che è difficile da esprimere a parole.

 

Da lettrice appassionata lo consiglio, poiché ha permesso alla parte di me più vulnerabile di uscire allo scoperto (ed essendo un po’ cinica non è da poco).La forza delle parole non sta nel numero delle pagine scritte.

In 120 di queste si cela un ipotetico Eracle. Essendomi informata su di lui (sono brava, no?) voglio finire la recensione con parole sue rilasciate ad un’intervista: «I lettori dovrebbero leggere questo libro per comprendere la bellezza del dolore. Per capire come l’uomo più forte sia in realtà colui che ha il coraggio di mostrarsi anche fragile. Forse anche per dar parola a quei dolori sottili e ineffabili che ognuno di noi possiede

(Una lettrice appassionata)

 

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