Il mondo è dei funghi
Una volta, tanti e tanti anni fa, un professore delle medie dette ai suoi alunni un tema dal titolo : “Il mondo è dei furbi: pensi che sia davvero così? Esprimi il tuo parere e motivalo con esempi”. Un ragazzino, di campagna, peraltro, mentre il professore dettava il titolo si distrasse un attimo e scrisse “il mondo è dei FUNGHI” anzichè dei furbi.
Ora voi direte: e non si accorse subito che qualcosa non tornava? No, perchè lui abitava vicino a un bosco e i funghi erano una delle cose migliori che potevano far capolino tra quelle fronde molto ombrose e fitte. Così svolse il suo tema, spiegando che, sì, il mondo, secondo lui, era proprio dei funghi. Anzi, in principio erano i funghi, poi era nato tutto il resto. Una visione post-darwiniana…
Si dilungò quindi nel differenziare i significati tra le varie specie fungine. Il Porcino, una specie di re. Le Famigliole, chiacchierone senza meno. Gli Ovuli (ma lui li chiamava Cucchi), quasi nobili quanto il Porcino, forse marchesi o baroni dei boschi. I Chiodini, beatamente spensierati, molti altri che lui conosceva. E poi parlò degli insidiosi portatori di veleno, ingannatori come persone false e malvagie.
Il Porcino Malefico, infine, con le sembianze di un re, era invece un terribile malvivente. Le conclusioni erano chiare: il mondo era dei funghi, proprio questa era la specie sovrana, capace come nessuna di farsi trovare solo da alcune persone da loro predilette e riconosciute come sincere e gentili.
Così i funghi si nascondevano ai cattivi, ma anche ai perditempo, ai noiosi e a chi non aveva immaginazione.
Ora io dico: voi che voto avreste dato ad un tema così? Io 10, per la fantasia e l’originalità. Invece il professore era di vecchio stampo. Giudicò il lavoro fuori tema, fantasioso in modo eccessivo e troppo disinvolto nelle affermazioni. Il giovane studente rimediò un tristissimo e ingiusto 4…
Ahimè, spesso così è la vita. Però, quel ragazzino, che ora è nonno, a dispetto del prof che lo giudicava distratto e disattento, continuò gli studi e divenne un ottimo studioso di botanica, molto più aperto del suo ottuso maestro. E vi dirò di più: da allora i funghi non si fecero mai più trovare dal docente antiquato che così poco li aveva tenuti in considerazione, mentre l’autore del tema ancor oggi torna con panieri colmi di ovuli e porcini che gli appaiono in ogni angolo di macchia dove il suo sguardo si posa.
Per concludere: non vado per i boschi e non so neppure cucinare i funghi, ma li stimo molto, nel senso che mi piacciono, per cui, se qualcuno m’invita , sono disponibile a condividerne le delizie.