Le microstorie di Fulvia

Le microstorie di Fulvia

SCOLARI – sette piccole storie maestra1

 

Domani è per molti bambini e ragazzi il primo giorno di scuola. Avrei molti aneddoti, ma uno dei più carini lo raccontava mia madre, maestra per 42 anni. Un suo alunno, il giorno prima di andare in seconda elementare, vide la mamma che stirava il grembiulino nero e le chiese il perché. “Domani è il primo giorno di scuola, vai in seconda” “ma come?- rispose lui- ci sono già stato a scuola, credevo fosse finita! ”

 

Aneddoto n 2. Questa volta il bambino (non lo stesso), chiamiamolo Paolino, era in terza elementare. Primi giorni di scuola, giornata ventosa. Pensierino sul vento – Svolgimento di Paolino : Ieri sono uscito con la mia mamma che aveva in mano un pacchetto di cambiali. Il vento le ha portate via e io ho detto “Bene, così non le paghi”.
Tutto verissimo. Mia madre diceva che ogni maestro avrebbe avuto il materiale per scrivere “Io speriamo che me la cavo”. Ovviamente con diversa ambientazione.

 

Aneddoto n 3. Terza elementare, in una frazione di Grosseto, anni 50.
Il bambino Lucio scrive : “Gli spartani mangiavano dal sindaco”.
E mia madre, allibita, gli chiede perchè ha scritto una cosa del genere.
“ma ce l’ha detto lei!” Lucio risentito. “Io?!?” “Sì, sì – il bambino coadiuvato da un compagno- ce l’ha detto lei : gli spartani mangiavano in comune. In comune c’è il sindaco! ce l’ha detto lei!”

 

Aneddoto n.4 sempre anni 50, scuola di campagna in prossimità di Grosseto.
La bambina Marta porta un fascio di rapi alla maestra. “Grazie, cara, ma non vi dovevate disturbare” “non si preoccupi, signora Maestra, tanto se no si davano al maiale”

 

Aneddoto n 5  TEMA  Titolo : storia di una cicatrice. Scuola di campagna, svolgimento di stampo rurale.
Svolgimento del bambino Giuseppe (verissimo) : ” so ito a guardare i maiali e sono cascato e mi sono fatto male ai ginoci e alle pale e mi è venuta una secatrice”

 

Aneddoto n 6 più antico, mia zia al suo primo anno di insegnamento, 1935, all’Elmo di Sorano, paese sperduto nel sud della Maremma.  Pluriclasse. A un certo punto parla del mare, dando per scontato che i bambini sapessero cos’era. Ma loro non l’avevano mai visto.
Alla fine uno ebbe il coraggio di chiedere “signorina maestra, ma cosa è il mare”. Mia zia era in difficoltà “Tanta acqua, una grande distesa d’acqua”
“Ho capito : come una conca!”
Eppure questi bambini che vivevano fuori dal mondo seguivano moltissimo, cercavano di imparare e tutto quello che diceva la maestra sembrava loro
fantastico.

 

Aneddoto n 7

Ritardi. Capitava talvolta che i bambini arrivassero in ritardo. Le scuse accampate erano le più varie, sia dai bambini che dalle mamme. “La sveglia non ha suonato” “Credevo fosse domenica” “Mia nonna occupava il bagno”. Ma la più carina e originale fu quella di una giovane mamma (siamo negli anni ’60) che ritardava praticamente tutti i giorni nel portare il suo bambino in prima elementare. “Signora, ma non può arrivare sempre così tardi, vede, gli altri bambini sono già seduti da un po’!” “Maestra, mi scusi, ma sa – con aria complice e ammiccante- la mattina mio marito vuole ruzzare! “

 

 

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