Viviane l’infermiera, ce ne parlano gli autori

Viviane l’infermiera, ce ne parlano gli autori

Da solo un paio di mesi  è uscito il volume intitolato “Viviane l’infermiera” sceneggiato dall’ abile mano di Filippo Pieri, illustrato stupendamente da Cristiano Corsani ed edito dalla Sbam!Comics.

 

Il volume narra le avventura di una banda di anziani residenti presso la casa di riposo “Casa Nova” dove lavora la bella e suadente Viviane. La trama rende omaggio alla commedia sexy all’italiana che ha sdoganato l’erotismo nel bel paese a cavallo tra gli anni 70-80 e nel medesimo tempo, riesce ad farci fare un salto temporale catapultandoci nell’anno del signore 1975. Dentro una sala cinematografica, si sentono le note scritte da Carlo Rustichelli, appare la redazione del quotidiano La Nazione e lo zoom si stringe sempre più verso il Perozzi (Philippe Noiret).

 

Chissà cosa direbbero la banda capitanata dal Conte Mascetti, Melandri, Necchi, Sassaroli e ovviamente il sopra citato Perozzi. Ci piace immaginare questi grandi attori mentre si sbellicano dalle risate leggendo questo divertentissimo fumetto…

Intervista a Filippo Pieri, sceneggiatore

Quando le è stato proposto di entrare nel progetto editoriale come sceneggiatore in questo fumetto?

“Non mi è stato proposto, Viviane l’infermiera nasce da una mia idea che avevo nel cassetto da diversi anni. Quando Cryx mi ha chiesto di fare qualcosa insieme, ho pensato fosse la persona giusta con cui condividere il progetto che avevo già definito dal punto di vista letterario: personaggi e ambientazione. Questo perché ci intendiamo molto bene e ci stimiamo anche come persone. Lui ha definito tutta la parte grafica, dalla residenza per anziani Casa Nova a ogni singolo personaggio, a volte sposando le mie idee, altre volte aggiungendone di nuove”.

Quali sono state le sue fonti per la creazione della sceneggiatura del fumetto?

“Sicuramente la base di partenza è stata la commedia sexy di fine anni ’70, riadattata ai gusti di oggi, anche se Viviane l’infermiera è prima di tutto un fumetto umoristico adatto a tutti. Penso che il punto di forza della serie sia la caratterizzazione estrema dei personaggi, l’assurdità delle situazioni e una certa dose di comportamento politicamente scorretto, che credo si possa perdonare a delle persone di una certa età. Oltre naturalmente alle morbide curve della bella protagonista”.

Quanto tempo è stato necessario per la realizzazione della sceneggiatura?

“Per quel che mi riguarda, è molto più importante la fase del soggetto, che tendo a fare ben dettagliato. Una volta definito quella, la fase di sceneggiatura è relativamente facile poiché tendo a lasciare dei margini d’interpretazione al disegnatore”.

Se una casa cinematografica decidesse di realizzare un film basato sulla trama del fumetto e le fosse data la

Filippo Pieri (sx) e Cristiano Corsani (dx)

possibilità di scegliere gli attori, quale sceglierebbe?

“Nell’improbabile caso che un produttore volesse comprare i diritti cinematografici del fumetto, sono certo che non sarebbe minimamente interessato alla nostra opinione. Ed è meglio così perché la loro interpretazione sarebbe certamente diversa da quella mia e di Cryx“.

 

Descriva con tre aggettivi il fumetto.

“A costo di sembrare presuntuoso dico che ne basta uno: unico”.

 

Progetti per il futuro?

“Tanti. Qualcuno si realizzerà e qualcuno no, l’importante è continuare a sognare”.

Intervista a Cristiano Corsani, Illustratore

Quando è nata in lei la passione per l’illustrazione?

Non è nata, c’è sempre stata. Devo precisare che il mio primo e incondizionato amore è sempre stata l’animazione, i cartoni animati. I fumetti sono sempre stati una sorta di (piacevole) surrogato. Fin da piccolo ho cominciato a disegnare fumetti, prima subendo l’influenza di Walt Disney, poi, un po’ più grande, dei supereroi Marvel. Per varie vicissitudini ho messo da parte per un po’ questa passione per il disegno (studio, lavoro) che è tornata prepotente circa 15 anni fa quando ho aperto il mio BLog , che tutt’ora alimento con immagini e pensieri sparsi”.

Quando è entrato a far parte del progetto editoriale che ha consentito la realizzazione di questo fumetto?

“Sia io che Filippo Pieri collaboravamo con l’editore piemontese Periscopio Edizioni. In quell’ambito ci siamo conosciuti, dato che siamo entrambi fiorentini. Tutto è nato una mattina davanti a un caffè al bar. Stavo passando un periodo di crisi di idee e quindi ho proposto a Filippo di fare qualcosa assieme di divertente.

 

Di lì a poche ore mi ha fatto avere il suo progetto “Viviane l’infermiera” che mi è piaciuto subito tantissimo. Ci siamo messi al lavoro per dare spessore ai personaggi, oltre alla forma grafica, creare l’ambiente e il filo conduttore della storia che è diviso in episodi singoli, ma tutti legati tra loro. Abbiamo inizialmente deciso di pubblicare su web le prime tavole nella speranza di stimolare qualche editore. Si è fatto avanti Sbam! Comics che ci ha pubblicato”.

Per la creazione del personaggio di Viviane, si è ispirato ad una femme fatale della letteratura oppure del cinema?

“No. Filippo mi ha fornito una serie di reference fotografiche su come lui immaginava Viviane, io le ho elaborate senza un riferimento preciso. All’inizio Viviane era bionda, poi abbiamo optato per i capelli scuri. In realtà mi ha colpito subito la prima foto che Filippo mi ha sottoposto: una modella bruna, molto procace con grandi orecchini a cerchio. Alla fine Viviane è ispirata più a quell’immagine che alle decine di altre foto e disegni che mi sono passati davanti”.

Per la realizzazione delle tavole si è ispirato alle commedia sexy all’italiana?

“Tutto il fumetto si rifà ai film della commedia sexy. Per quanto riguarda la realizzazione delle tavole non ho usato per niente quei riferimenti. Ho costruito personaggi e ambienti lasciandomi influenzare da foto e disegni trovati in giro. Non ho usato nessun personaggio di quei film come modello”.

Il cast di Amici miei

Per la creazione dei personaggi maschili che risiedono presso la casa di riposo Casa Nova vi siete ispirato al Conte Mascetti, il Melandri, il Perozzi, Il Necchi, Il Professor Sassaroli, i mitici personaggi del film Amici miei?

 

“Se restiamo nell’ambito grafico non ho usato quei riferimenti. Certo è che tutta una filmografia anni ’70/’80 fa parte della nostra formazione. Sia io che Filippo non siamo più giovincelli e ci siamo “formati” in quegli anni subendo gli influssi anche dei mitici “amici miei”, anche se ritengo che i nostri vecchietti non siano direttamente ispirati a loro”.

Secondo lei il Perozzi con che frase riassumerebbe il fumetto?

 

“Parafrasando:  Questa è fare fumetto per noi: una partenza senza meta né scopi… un’evasione che può durare una settimana, due o nove mesi. Una volta diventò un libro, salvo complicazioni . Perché Viviane l’infermiera è nata con il preciso intento di far divertire noi (gli autori) per primi. Abbiamo cercato di metterci dentro tutto ciò che ci piace, che ci fa ridere e anche pensare, cercando di mantenere la giusta leggerezza”.

Progetti per il futuro?

“Al momento sto cercando di sceneggiare un soggetto tutto mio. Verso la fine dell’anno farò uscire, auto-prodotto su Amazon, una raccolta di tre fumetti dal titolo “Trilogia della scimmia”. Devo confessare anche che con Pieri stiamo ragionando su un’idea molto promettente. Insomma: non so bene cosa farò”.

 

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