Una graphic novel per i 26 anni di Mani Pulite

Una graphic novel per i 26 anni di Mani Pulite

Da pochi giorni è uscita un’interessantissima graphic novel dal titolo Mani Pulite, sceneggiata da Alex Boschetti e illustrata da Giovanni Pullano (edizioni Becco Giallo).

 

Il 17 febbraio 1992 l’ingegner Mario Chiesa allora presidente del Pio Albergo Trivulzio venne arrestato mentre prendeva una tangente da sette milioni di lire dall’imprenditore Luca Magni che gestiva una piccola società di pulizie. Quello che poteva sembrare un semplice atto di corruzione si trasformò nel più grande scandalo che travolse buona parte della classe politica e imprenditoriale di allora.

 

Scomparvero quasi i tutti i grandi partiti sopravvissuti nella clandestinità sotto la dittattura di Benito Mussolini, tra il 1943-45, forze politiche che si erano unite nel Comitato di Liberazione Nazionale con il solo scopo di opporsi al fascismo e all’occupazione tedesca in Italia.

Grazie al nostro collaboratore Fausto Bailo e alla Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) , siamo riusciti a intervistare lo sceneggiatore Alex Boschtti (per chi se la fosse persa vi ricordiamo di seguito l’intervista già pubblcata qualche giorno fa) e l’illustratore Giovanni Pullano.

https://www.dianoratinti.it/intervista-allo-sceneggiatore-scrittore-alex-boschetti/

Giovanni Pullano illustratore, dopo aver svolto le più varie attività lavorative, nel 2008 la sua passione per il fumetto prende il sopravvento, si iscrive presso la Scuola del Fumetto di Milano, frequentando i corsi, sotto la guida, tra gli altri, di Maurizio Rosenzweig e di Alessandro Baggi.

Giovanni Pullano

Giovanni Pullano

La sua prima esperienza nel mondo del fumetto avviene con la Edizioni Inkiostro sulle serie horror/noir/action Paranoid Boyd e La Iena.

 

Da pochi giorni è uscito il suo primo lavoro con la prestigiosa casa editrice Becco Giallo: la graphic novel Mani Pulite.

Giovanni, quando è nata in lei la passione per l’illustrazione?

“Sembra scontato dirlo, ma la passione per il disegno e il fumetto è nata con me. Da che ricordi, in casa mia ci sono sempre stati fumetti, compresi quelli che mio padre collezionava da bambino.

A proposito di questo, tra i fumetti superstiti della sua collezione, un giorno ne scovai alcuni disegnati da mio padre stesso, su piccoli album da disegno. Uno in particolare, la trasposizione del film Robin Hood con Errol Flynn, lessi e rilessi decine di volte. Anzi provai io stesso ad imitare mio padre, disegnando a mia volta un fumetto.

Avevo 11 anni. Assoldai due miei compagni di classe. Io disegnavo e loro inchiostravano; ma la loro inchiostrazione era approssimativa e, quindi, li licenziai. Ricordo che dedicai un intero capitolo alle camere di tortura. Mio padre credette di stare crescendo un serial killer”.

Giovanni Pullano al lavoro

Giovanni Pullano al lavoro

Quale tecnica grafica predilige per le realizzazioni delle sue tavole?

“Prediligo la tradizione (forse a causa dell’età): carta, matita e inchiostro. Sentire la materia che prende forma su carta non ha eguali. E poi una tavola ben conservata dura nel tempo; non posso garantire lo stesso per i disegni in formato digitale…

 

D’altra parte, però, proprio in concomitanza della produzione delle tavole di Mani Pulite, mi è stata regalata una Cintiq, che si è rivelata una grande mano d’aiuto per accelerare il processo di produzione. Quando i tempi sono stretti, inchiostrare e/o correggere a mano o digitalmente, può fare la differenza”.

Com’è nata l’idea di creare una graphic novel basata sull’inchiesta giudiziaria nota come Mani pulite?

“E’ l’idea ad aver scovato me, e non viceversa. La Scuola del Fumetto di Milano (di cui sono ex allievo), mi contattò perché la Beccogiallo cercava disegnatori per un paio di progetti.
Partecipai ad una selezione, insieme ad altri disegnatori, realizzando delle tavole di prova e fui scelto”.

Lei crede che gli argomenti trattati nella graphic novel Mani Pulite, siano ancora attuali?

“La risposta sta proprio nelle prime tavole. Il fumetto inizia nel 2014, con l’intercettazione di una conversazione tra Primo Greganti e Angelo Paris, manager di Expo 2015. Ricordate come andò a finire?

 

Primo Greganti era già noto per essere stato arrestato e processato per maxi tangenti durante, appunto, le indagini del pool Mani Pulite. Si, purtroppo gli argomenti trattati in Mani Pulite sono tremendamente attuali”.

Quanto tempo ha richiesto realizzare questo lavoro?

“Circa un anno. In realtà inframmezzato anche da altri lavori. Pur avendo in mano una sceneggiatura completa, il mio lavoro ha richiesto una fase preliminare di ricerca di immagini dell’epoca abbastanza lunga e certosina.

Ho dovuto ritrovare vecchi articoli di giornale, servizi giornalistici, interviste, foto dei protagonisti, il tipo di abiti, le pettinature; anche i vecchi modelli di computer o di fax.
Oggi su Internet viene condiviso di tutto e, per esempio, di un personaggio pubblico sappiamo anche di che colore era il costume da bagno, che indossava durante le sue vacanze a Honolulu. Non così all’epoca, quando i social non esistevano e Internet non era diffuso come oggi”.

mani pulite graphic novelConsiglierebbe questo libro alle giovani generazioni?

“Ora non voglio fare la parte dell’oste che raccomanda il proprio vino come il migliore della piazza; ma, si che lo raccomando. E’ un pezzo di storia, della nostra storia, molto vicina a noi (anzi assolutamente attuale, come dicevo prima), ma che nessuno racconterà a quei giovani che magari sono nati proprio durante il periodo di Mani Pulite e successivamente.

Eppure credo non si possa prescindere dal conoscere quel periodo, se vogliamo capire l’oggi; credo che il graphic journalism sia uno strumento potente per avvicinare i giovani (e non solo) a temi ostici, ma vicini al nostro quotidiano, attraverso un linguaggio per immagini e parole più agile ed immediato. Da lì si può scegliere se approfondire o meno.

Insomma, tutti noi ci siamo passati: a scuola di arriva a malapena a studiare la storia fino alla seconda guerra mondiale. Per cui, a parte l’iniziativa di qualche insegnante illuminato, tutto quello che è avvenuto poi costituisce un enorme buco nero nel bagaglio di conoscenze delle giovani, ma anche delle vecchie generazioni. Cosa è avvenuto dopo? Perché magari si capisce come si è arrivati a Mani Pulite e come, ancora oggi, la corruzione (insieme al fenomeno della criminalità organizzata) è una piaga pesante, con radici profonde , che ipoteca il futuro di tutti. Sai cosa ti dico? Si, questo libro lo consiglio a tutti”.

Quale illustrazione rappresenta meglio la sintesi della storia?tavola65

“E’ difficile dirlo. Il fumetto è una danza di immagini, con rimandi a vicende diverse ed un continuo viaggio avanti e indietro nel tempo. Tante vicende e tanti protagonisti.

 
Forse la sequenza di Craxi che sta per uscire dall’hotel Raphael ed essere bersaglio del noto lancio delle monetine.

 

Al netto delle sue responsabilità, non posso negare che mentre disegnavo queste tavole mi sono sentito molto coinvolto dal senso di solitudine e dal tentativo di preservare una certa dignità umana. Ecco, credo che lì sia evidente la doppia lettura del fumetto, quale cronaca di fatti giudiziario-politici, ma anche di tanti drammi personali”.

Progetti per il futuro?

“Si ritorna a casa. All’horror quello classico, quello che vuole spaventare ma anche intrattenere. Quello che rimane più rassicurante dell’orrore della cronaca quotidiana.
Quando ero un bimbetto di 5 anni, un disegnatore mi chiese cosa volessi che mi disegnasse. Gli risposi che volevo un teschio”.

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