“Vite sbeccate” ultimo romanzo di Dianora Tinti

“Vite sbeccate” ultimo romanzo di Dianora Tinti

In genere, non pubblico qui recensioni che mi riguardano, ma questa volta faccio un’eccezione per quella della scrittrice Alessandra Di Girolamo…


” VITE SBECCATE”  (Pegasus Edition) di Dianora Tinti

RECENSIONE A CURA DI Alessandra Di Girolamo ©

“ Era qualcosa di più nascosto che, a volte, la faceva sentire vecchia come le piramidi: l’anima. Nessuno aveva ancora inventato un antiage per l’anima, qualcosa che le impedisse, con il tempo, di trasformarsi in una parte del passato”.

Un libro che viaggia in parallelo tra il presente e il passato; un romanzo dove il tempo è relativo per i sentimenti dei nostri personaggi.

La protagonista è Viola, una donna “ sospesa” tra un amore segretamente vissuto, una passione travolgente e un sentimento stabile, sicuro e coerente.

Molte le figure femminili determinanti in questo libro: donne fragili, forti e apparentemente superficiali nella loro complessa e nascosta personalità.

– “ Secondo voi alcuni legami devono rimanere nascosti per tutta la vita? E’ giusto condividere preziosi ricordi ?” –

La nostra Viola li custodisce in un angolo della sua anima, perché solo là … forse sono al sicuro.

Tema centrale del romanzo è l’amore! Un amore che il lettore respira tra queste pagine baciate dall’arte, dalla storia, dalla letteratura e dal cinema.

 

Ci viene presentato questo meraviglioso comune di Gradara con il suo castello, il bosco di Paolo e Francesca, il trecentesco borgo dell’Amorosa, Monte Argentario, le bellezze della Capitale e, ancora, il fascino di una Parigi che lascia sempre il segno.

 

Molti i riferimenti letterari che abbracciano Dante, Omero, Zola; momenti che si alternano con scene del grande schermo dove si rievocano le danze del “Gattopardo”, la suspense tipica di quel “Profondo Rosso” e il senso de “La Grande Bellezza”.

 

Entrando nel merito del libro, mi permetto di sottolineare la molteplicità dei temi corposi e importanti trattati in queste 244 pagine. Un romanzo quasi suddiviso in due parti che convergono in un’unica strada: la riscoperta di se stessi.

 

Viola percepisce la mancanza di qualcosa e quel qualcosa è legata al suo passato sempre vivo nel suo cuore. Poi c’è la giovane Aliènor che rappresenta la tristezza, la fragilità, l’impotenza di fronte a una vita ostile e, paradossalmente, poco generosa. Le zie di Aliènor, donne molto ricche che, apparentemente appagate dal denaro, sorprenderanno e spiazzeranno il lettore fino alla fine del romanzo.

 

Si parla di tradimenti, di malattie in stato terminale, di violenze fisiche e psicologiche, di delusioni, di sconfitte, di fantasmi del passato, ma si parla anche di resilienza, di riscatto morale, di amore, di passione, di rinascita e di fiducia nel prossimo.

Vite che si intrecciano, vite che si perdono, vite che si sbeccano!

“ Non lavori? Ma io sto lavorando. Cerco di restaurare una vita sbeccata. Due vite sbeccate. Puntualizzò lei con inaspettato coraggio”.

Il dolore di una famiglia mancata, di un figlio perduto, di un amore violento, di un’esistenza infernale. Ma questo non è il libro della sconfitta, non è il romanzo che soffoca quel barlume di speranza; questo è il libro dell’amore, quello che non conosce ostacoli e neppure limiti.

“ Aprì una pagina a caso e inciampò in una poesia di Alda Merini. Lesse e rilesse più volte. Vivere è rischiare di morire. Solo chi osa rischiare è veramente libero”.

A ogni caduta corrisponde uno slancio, una risalita, una voglia di lottare anche quando le forze ti vengono a mancare, anche quando , guardandoti allo specchio non ti riconosci più!

Dedicandoci ai personaggi maschili del romanzo, mi ha colpito parecchio Federico, il marito di Viola, uomo molto intelligente, innamorato che non ha paura di mostrare le proprie fragilità . Andrea è la passione sconvolgente, ma anche l’amore. Roy è il buio, l’inquietudine, la paura. Angelo vorrebbe rappresentare il cambiamento, ma in realtà è l’insicurezza. Gianluca invece è la fiducia e la speranza.

Ho gradito parecchio il momento di “intimità” tra le due sorelle che come estranee si presentano per la prima volta alle loro coscienze.

Un libro che consiglio soprattutto per il suo alto livello di scrittura e per le tematiche importanti e attuali che affronta in maniera diretta e incisiva. Faccio i miei complimenti all’autrice! Perfetto il titolo che rispecchia l’anima del romanzo e molto elegante e appropriata la cover.

 

N. B. Un libro che non finisce di sorprendere fino all’ultima parola dell’ultimo rigo.


CITAZIONE

Nei giorni seguenti non smise mai di ricordare il passato, come se dovesse riscattare lunghi anni durante i quali del pensiero era off limits. Si massacrò con desideri mai dimenticai e il passato diventò di colpo un conto in sospeso da pagare”.


 

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