Fumetti: “Dragonero Gli Eroi”

Fumetti: “Dragonero Gli Eroi”


Dragonero Gli Eroi

illustrazioni di Riccardo Crosa

(2022, Sergio Bonelli Editore)


E’ uscita la nuova serie Sergio Bonelli Editore dove ogni volume parla di storie legate agli eroi del mondi di Dragonero; nato dalla fantasia del duo Luca Enoch e Stefano Vietti.

Il secondo volume della serie, Dragonero Gli Eroi, è illustrato da Riccardo Crosa che abbiamo il piacere di intervistare.


Riccardo Crosa, siracusano di nascita, ma ravennate d’adozione, ha collaborato come illustratore con numerose case editrici, tra le quali Stratelibri, Mondadori e Gruner und Jahr (per Focus Giochi e Focus Junior). Come fumettista disegna per Star Comics due numeri di Agenzia Incantesimi e Jonathan Steele, e per Kappa Edizioni un albo di Lupin III Millenium.

Riccardo Crosa

Suoi sono i disegni anche delle serie francesi di Sanctuaire Redux e Sanctuaire Reminded edite da Humanoides, Synchrone pubblicata da Le Lombard, Vigilantes e lo one shot Highgate edite da Soleil. Come autore inventa e disegna il mondo e i personaggi di Frusco il Feligno, e il personaggio di Rigor Mortis, il Genio del Male. Illustra, inoltre, il gioco da tavolo Kragmortha, di carte Sì, Oscuro Signore! e Looterz. Dal 2016 è socio nella casa editrice di giochi Pendragon Game Studio, con il ruolo di art director.

 

Dal 2015 ha iniziato a collaborare con Sergio Bonelli Editore per la serie Dragonero. È il character designer per lo spin off Dragonero Adventures, il nuovo progetto editoriale della casa editrice milanese dedicato i più giovani del quale oltre ad essere uno dei disegnatori regolari è anche copertinista. Ha anche curato l’adattamento del concept, insieme a Stefano Vietti e Luca Enoch, per il progetto di animazione di Dragonero Adventures per Rai Animations.

 

Parallelamente inizia la collaborazione anche con l’editore americano CMON, per il quale illustra copertine di libri, concept art per la serie di bordame Zombicide e lavora al progetto CMON comics, con il graphic novel Chtulhu Death May Die nel 2021, edito in Italia dia Sergio Bonelli Editore.


Riccardo, quando è nata in lei la passione per il fumetto?

“Direi in tenera età. Vengo da una famiglia di lettori, mia madre, mio fratello e mia zia mi hanno passato la passione per i libri di narrativa. Avevamo una casa dove non mancano libri e di fumetti. Da bambino eravamo abbonati a Topolino e poi nel tempo siamo passati a letture più adulte. Io e mio fratello riempivamo quaderni su quaderni con disegni e storie inventate con personaggi mutuati dai nostri amici prima e poi da altre letture che facevamo. Poi ci siamo innamorati del cinema e allora scrivevamo e disegnavamo storie con i personaggi dei film, da Lo Squalo a Dario Argento passando per le parodie di Guerre Stellari e Star Trek”.

Quali sono i suoi personaggi dei fumetti preferiti?

“Direi domanda complessa. Ti posso dire i personaggi che mi hanno segnato, che sono stati una boa di segnalazione per me… Asterix di Uderzo e Goscinny, il Tin Tin di Hergé di prima, poi senza dubbio il gruppo TNT di Magnus e Bunker. Poi sono arrivati i supereroi americani, con l’Uomo Ragno su tutti. Per un paio di anni ho vissuto in Spagna nei primi anni 80 e ho amato Superlopez di Jan. Ritornato in Italia mi sono appassionato al Mister No di Sergio Bonelli e poi al Dylan Dog di Sclavi. Non dimentichiamo tutto il fumetto francese di Metal Hurlant con Moebius, Caza e Bilal”.

Quali sono stati i suoi primi passi nel mondo dei fumetti?

“Immagino che tu intenda a livello professionale, dato che disegno fumetti per me stesso da quando ero all’asilo praticamente. A livello professionale ho iniziato la carriera editoriale creando il personaggio di Rigor Mortis, il Genio del Male, con il quale ho iniziato anche a scrivere i miei testi in maniera più ragionata. Un personaggio che ha segnato un punto fermo nella mia vita, dato che ancora oggi viene ristampato sia in libro che in versione Gioco da Tavolo e di carte”.

Come è avvenuto il suo incontro con Sergio Bonelli Editore?

“Sono sempre stato un disegnatore più teso verso l’umoristico e il grottesco che verso il realistico. Amavo gli albi di Sergio Bonelli Editore e i suoi personaggi, ma non mi sono mai ritenuto abbastanza all’altezza di lavorare in quella squadra.

Poi dal 2006 ho collaborato con alcune case editrici francesi e belghe che mi hanno espressamente chiesto di affinare il mio tratto in maniera più realistica. È stato un lavoro pesante di ripensamento generale e profondo, molto doloroso… che però ha dato i suoi frutti e quando poi ho avuto l’occasione di ritornare in Italia mi sono fatto avanti in Bonelli e grazie a Federico Memola e Antonio Serra sono stato messo in contatto con lo staff di Dragonero e con Stefano Vietti e Luca Enoch”.

Quale è stata la genesi di Dragonero Gli eroi?

“Per quello che riguarda la genesi della linea GLI EROI bisogna che chiedi a Vietti ed Enoch. Io da parte mia ho lavorato prima sulla serie regolare con un paio di numeri, poi sono stato coinvolto nella fase creativa della serie di Dragonero dedicata ai più piccoli dal quale la RAI ha tratto un cartone animato che dovrebbe arrivare in televisione a brevissimo. Sempre con Enoch poi ho lavorato sulla serie post apocalittica Sottosopra (sempre edita da Bonelli) e poi su questo libro di Dragonero Eroi.

É una serie di volumi da libreria, in bianco e nero e autoconclusivi dedicati ai singoli eroi della serie regolare di Dragonero. A me è capitato di lavorare a quello sul compagni di Ian, l’Orco Gmor. Sono un buon punto di ingresso per leggere la saga da edicola per chi ha voglia di entrare nel mondo del Drago”.

Ci dica qualcosa sulla trama…

“È una storia molto di azione, con la quale L’orco Gmor, un orco molto particolare che vive insieme agli umani deve tornare nell’isola della sua specie per avvertirli di un pericolo imminente che minaccia l’intera isola. Qui ritroverà il suo amore giovanile Keyra… ma non dico di più”.

Quale tecnica grafica ha utilizzato per la creazione delle tavole?

“Da anni lavoro solo in digitale, e ho abbandonato carta e inchiostri. Ma per tutti quelli che pensano che faccia tutto il computer mi sento di tranquillizzarli. Non c’è molta differenza sia nei tempi che nella gestione delle tavole, il lavoro manuale è sempre lo stesso, cambia solo il mezzo, lo strumento. Il computer aggiunge un maggior controllo del processo creativo”.

Progetti per il futuro?

“Svariati, ma purtroppo non posso dire assolutamente nulla. Da anni collaboro con CMON, un importante editore di giochi da tavolo che da alcuni anni si è buttato nell’editoria fumettistica a livello mondiale. Diciamo che sto lavorando per loro…”


Intervista a cura di Fausto Bailo, promotore culturale, e Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn)


 

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