“Fantomax-Non temerai altro male”, parla l’illustratore Catacchio

“Fantomax-Non temerai altro male”, parla l’illustratore Catacchio

Questa volta parleremo della graphic novel Fantomax – Non temerai altro male, uscita originariamente per Coconino – Fandango nel 2011 e realizzata dal compianto sceneggiatore Luigi Bernardi e dal’illustratore Onofrio Catacchio che abbiamo qui il piacere di intervistare.

 

Il soggetto trae ispirazione dal noto personaggio letterario che ha visto i natali grazie agli scrittori francesi Marcel Allain e Pierre Souvestre. Il mitico Fantomas, come molti sanno, è dotato di una finissima quanto spietata intelligenza, megalomane, abile nei travestimenti e a capo di un’organizzazione che ha il solo obbiettivo di dominare il mondo utiizzando tutti i metodi possibili. Un fumetto che non può mancare nelle case degli appassionati!


Ringraziamo Bailo Fausto e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) per aver reso possibile questa intervista.


Onofrio Catacchio, illustratore

Onofrio, quando è nata in lei la passione per l’illustrazione?

“Credo sia innata. Quelli come me, disegnano prima ancora di leggere e scrivere. Io non ho mai smesso di coltivare questa inclinazione e a un certo punto, grazie ai fumetti, ho capito che storie e disegni potevano incrociarsi e dare vita a narrazioni per immagini. Una sfida avvincente che si rinnova ad ogni nuovo progetto”.

Come si è concretizzata la sua entrata nel team della graphic novel Fantomax?

Fantomax nasce dalla collaborazione con Luigi Bernardi. Luigi era il mio editore quando ho iniziato a pubblicare fumetti, i miei primi lavori sono apparsi per Granata Press, casa editrice da lui fondata agli inizi degli anni ’90.

 

Dopo l’esperienza di Granata, Luigi si è dedicato alla scrittura e alla saggistica e con Fantomax è tornato al fumetto in veste di sceneggiatore. Grande esperto del Fantômas di Souvestre e Allain – di cui aveva tradotto la riedizione in volume per Mondadori – per il nostro fumetto abbiamo reinventato una versione contemporanea del personaggio che ci ha concesso di posare uno sguardo lucido e indagatore sui tempi che viviamo e sulle loro contraddizioni oltre ad omaggiare quei fumetti neri, come Diabolik e Kriminal, che il Fantômas originario ha ispirato”.

Quanto tempo ha richiesto questo lavoro?

“Tra ideazione, realizzazione e cambi di editori in corsa (da BD a Coconino) ci abbiamo messo circa quattro anni. Entrambi abbiamo messo Fantomax in cima ai nostri impegni, ma la realizzazione delle tavole e della sceneggiatura era inserita nei reciproci flussi di lavoro. Bernardi in quel periodo si occupava anche di editoria e io mi dividevo tra le pagine di Fantomax e quelle che stavo realizzando per la Marvel“.

Quale tecnica grafica ha utilizzato per creare le sue illustrazioni?

“Ho disegnato tutto su carta e poi ho elaborato le tavole in digitale per i grigi e il colore della bicromia. Devo dire che dietro ad ogni pagina Fantomax c’è un grosso lavoro sui file destinati alla stampa del volume”.

Secondo lei, questo personaggio, nato dalla fantasia di Marcel Allain e Pierre Souvestre come può mantenere la sua estrema modernità?

“Il Fantômas di Souvestre e Allainquando è stato pubblicato ha venduto più copie della Bibbia. Ai primi del Novecento le sue azioni criminali hanno scandalizzato i lettori della Belle Epoque, affascinato i surrealisti e, in qualche modo, preannunciato il bagno di sangue che sarebbe arrivato con la Grande Guerra.

 

Poi, qualche decennio dopo, a metà degli anni ’60, le sorelle Giussani hanno creato Diabolik ispirandosi a Fantomax e, anche in quel caso, il successo dei fumetti neri in periodo di boom economico ha prefigurato gli anni di piombo che sarebbero seguiti. Alla luce dei tempi che stiamo vivendo direi che la nostra versione del personaggio si inserisce perfettamente in questo solco, durante la lavorazione di Fantomax ci sentivamo inseguiti dalla cronaca, dal timore che ciò che stavamo raccontando potesse essere superato da quanto stava accadendo nel mondo in quei giorni.

 

A distanza di qualche anno posso dire che una buona percentuale degli eventi che stiamo vivendo, in Fantomax li abbiamo addirittura anticipati. Fantômas è un classico, come tale uno strumento ideale per leggere e interpretare la realtà”.

Se fosse realizzata una serie televisiva di Fantomax, quali attori le piacerebbe vedere nel cast?

“Con tutte le location che ci sono in Fantomax il budget sarebbe spaventoso! Su due piedi mi vengono in mente Zoe Kravitz per Sonette e Luca Marinelli che, per me, sarebbe stato un ottimo Zanardi“.

Progetti per il futuro?

“Sono alle prese con la revisione del volume La Mano Nera, dedicato alla figura di Joe Petrosino, che ho scritto e disegnato e che presto arriverà in libreria per la Sergio Bonelli Editore. E poi ho appena iniziato a scrivere l’adattamento a fumetti di un romanzo di genere storico”.


 

 

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