Fumetti: ‘Paperino e la critica del pisolo’ parla Percoco

Fumetti: ‘Paperino e la critica del pisolo’ parla Percoco


Topolino n. 3630

Paperino e la critica del pisolo

sceneggiatore Niccolà Testi – illustratore Davide Percoco


Questa storia racconta di come Paperino,diventato un influencer del riposino, venga coinvolto da Paperonenello sviluppo di un’amaca definitiva, data la sua competenza in fatto di riposo.
Spiega e fa riflettere su come gli influencer e la loro popolarità possano essere effimeri, usando l’ironia e il personaggio di Paperino.
Ma sentiamo direttamente dall’illustratore Davide Percoco qualcosa di più su questa nuova avventura disneyana…

Davide Percoco, esordisce nel 2015 disegnando negli anni diverse serie a fumetti da edicola tra cui Letrabots ed Elastikorps. Realizza le illustrazioni per il progetto Marvel Boomez, vari giochi di carte collezionabili, libri illustrati e diversi progetti di merchandising e character design per l’Italia e l’estero.

 

Vince il premio Special Star alla 24esima edizione del Mediastars, per la campagna pubblicitaria Super Foodies per i supermercati Esselunga. Nel 2021 esordisce sul mercato franco-belga con l’editore Kennes e l’anno successivo sulla rivista francese Pif dove tuttora pubblica regolarmente alcune serie a fumetti. Dal 2024 è tra i disegnatori di Topolino.


Davide, ci dica qualcosa di lei?

“Sono ormai più di 10 anni che faccio il disegnatore. Ho realizzato un pò di tutto, dai fumetti, alle illustrazioni per copertine, packaging, giochi di carte e merchandising per clienti in Italia e all’estero. Ma quello che mi appassiona di più è il fumetto umoristico. Adesso lavoro perlopiù per il fumetto franco-belga e da poco anche per Topolino”.

Quali studi sono stati necessari per diventare illustratori di fumetti?

“È necessario frequentare una scuola con corsi specializzati in fumetto per imparare la tecnica. Questa è una condizione necessaria ma purtroppo non sufficiente. Dopo la scuola occorre infatti molta pratica, dedizione e sacrificio se si vuole lavorare in questo campo”.

Davide Percoco

Come nasce la sua collaborazione con Topolino?

“Nel 2024, un pò per caso. Avevo due tavole che erano state scartate nel precedente reclutamento di nuovi disegnatori per Topolino. Non avendo mai disegnato fumetto Disney erano molto acerbe, per cui contattai Andrea Freccero, supervisore artistico di Topolino, per avere un suo parere e qualche dritta per migliorarmi.

 

Andrea mi inviò altre sceneggiature da disegnare e dopo mesi di prove e molta pratica fui selezionato come disegnatore e subito dopo mi fu proposto di realizzare la prima storia per il settimanale. Una bella soddisfazione visto che sono cresciuto con Topolino ammirando i disegni dei grandi maestri Disney”.

Qual è stata la prima storia che ha realizzato?

“Ho iniziato con i topi. La prima storia è stata Topolino in: artiglio e puntiglio con la sceneggiatura di Vito Stabile, anche se in realtà sul settimanale è stata pubblicata come mia seconda storia”.

In che modo è entrato a far parte del progetto Paperino e la critica del pisolo?

“Alla fine del 2024. Fui contattato dalla redazione di Topolino che aveva questa divertente sceneggiatura scritta da Niccolò Testi. Era la prima volta che disegnavo una storia con i paperi quindi fu per me una bella sfida. Il fumetto disneyano può sembrare semplice ma è molto complesso e richiede molta pratica”.

Che tecnica utilizza per realizzare le sue tavole?

“Solitamente lavoro tutto in digitale, sia le matite che le chine. Quando ho iniziato a fare questo lavoro disegnavo e inchiostravo su carta ma adesso, soprattutto per velocità ed efficienza, lavoro in digitale. Alcune volte però mi capita di tornare alla carta ed è sempre una bella sensazione”.

Quale personaggio del mondo Disney sente più vicino al suo carattere?

Sicuramente Pippo. Mi piace disegnarlo e lo sento molto vicino a me”.

Se potesse scegliere tra un libro, o un film, quale sceglierebbe per realizzare un fumetto in versione Disney?

“Da appassionato, utopisticamente direi Star Wars ma so che è molto difficile che ciò accada. Mi piacerebbe anche disegnare una storia di avventura e segreti ambientata in Egitto tra le piramidi, in stile Indiana Jones”.


Intervista a cura di Fausto Bailo, promotore culturale.


 

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