Fumetti: “I Am Spank”, parla Alberto Massaggia

Fumetti: “I Am Spank”, parla Alberto Massaggia


I am Spank nasce da una collaborazione fra Noise Press e Dayjob Studio, realtà molto attiva nell’ambito delle autoproduzioni.

Il fumetto inizialmente ha visto la luce nel 2013 su Facebook per poi essere pubblicato in un volume autoprodotto, ora stampato dalla Noise Press. Questo fumetto è stato creato dal trio; Federico Chemello, Maurizio Furini, Alberto Massaggia.

I Am Spank si presenta come un fumetto forte e crudo, di grande impatto sia a livello visivo che emotivo.


Ringraziamo Fausto Bailo e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) per aver reso possibile questa intervista con Alberto Massaggia.

Alberto Massaggia, illustratore

Alberto, ci parli di lei e di come è nata la sua passione per l’illustrazione…

“La passione per il disegno ce l’ho fin da piccolo, fin da che ho memoria. Un po’ come molti altri disegnatori è una cosa con cui nasci, cresci e con cui impari a conviverci. Con il tempo ho scoperto i fumetti e mi ci sono appassionato un sacco, scoprendo che disegnare poteva servire ed essere fondamentale per raccontare storie, che poi è la cosa che più mi interessa e appassiona in questo lavoro. E da lì è un po’ nato tutto.

 

Purtroppo, per diversi motivi (in parte dovuti a me, ma in gran parte no) non ho potuto seguire un percorso formativo che avesse al centro il disegno o la creatività in genere, ma l’ho sempre coltivato parallelamente quasi da autodidatta fino a che ho avuto l’opportunità di trasformarlo in lavoro.

Come nasce  I am Spank?

“La scintilla è stata conoscere Federico e Maurizio. Ho conosciuto prima Maurizio al corso di sceneggiatura della Scuola Internazionale dei Comics di Padova e poi Federico, da lì abbiamo iniziato la nostra collaborazione.

Se non ricordo male, nello stesso periodo in cui lavoravamo insieme per Devolver Digital (publisher americano di videogiochi indie), per cui producevamo fumetti promozionali o racconti paralleli alle storie dei loro videogiochi, mi hanno parlato di questa storia, del topo, della maschera e di tutta l’ambientazione che lo circonda.

E io me ne sono subito innamorato. Da lì ho iniziato a elaborare il personaggio, soprattutto la maschera, perché la difficoltà nel disegnarla era quella di renderla un po’ inquietante di base, ma capace di avere molte espressioni anche dolci e serafiche in un certo senso, pur rimanendo sempre maschera e quindi immobile. E devo dire che questa, nonostante alcune false partenze iniziali, è stata ed è la cosa più divertente da disegnare di Spank il topo“.

E il protagonista del fumetto Adam?

Adam è nato insieme a Spank. Adam è Spank: lo interpreta nel centro commerciale prima di essere notato da un certo gruppo di ragazzi (mi fermo qui per non spoilerare). La prerogativa di Adam era quella di essere un ragazzo molto normale, tendenzialmente malinconico e vagamente depresso. Si è trasferito nella città di Perk, dove si svolge il racconto, per cambiare vita, ma si è ritrovato a viverne una forse ancora più isolata e insoddisfacente della precedente. Ma chissà, forse leggendo scoprirete che non gli è poi andata così male”.

Quanto tempo è stato necessario per la realizzazione del fumetto?

“Il fumetto ha richiesto un po più di un anno in tutto. Ma è difficile quantificarlo precisamente: all’epoca abbiamo avuto diverse interruzioni per altri lavori, false partenze, la vita in generale. Ma poi ci siamo riusciti. Inizialmente lo pubblicavamo periodicamente pagina per pagina su facebook come webcomic e poi abbiamo deciso di dargli una vita cartacea nel 2015 autoproducendolo e fondando il Dayjob Studio“.

Secondo lei, quale potrebbe essere la colonna sonora adatta per questo fumetto?

“Sinceramente non sono un grande esperto di musica, ma credo che qualcosa di affine ai Radiohead possa essere una buona colonna sonora. Forse Federico e Maurizio lo vedrebbero accompagnato da altra musica, non so”.

Come lo sta promuovendo?

“Come dicevo prima, inizialmente I am Spank è nato come webcomic che poi abbiamo stampato nel 2015 sotto la nostra etichetta Dayjob Studio, autoproducendolo e vendendolo prevalentemente alle fiere nelle varie self area.

Nel giro di un anno ci ha dato diverse soddisfazioni venendo notato da molti editori e premiato come miglior volume autoprodotto negli Audaci Awards 2015 e come miglior opera di scuola americana agli Italian Indie Comics Award 2016.

Ora abbiamo affidato I am Spank nelle mani dei ragazzi di Noise Press perché è perfetto per il loro catalogo e sappiamo che potranno valorizzarlo al meglio portandolo nelle fumetterie e librerie. Tra l’altro, a proposito, dopo l’uscita a Lucca Comics and Games 2019 con Noise, ci apprestiamo nei prossimi mesi a fare un po’ di presentazioni nelle fumetterie. Seguite la pagina di Noise Press e avrete tutte le news del caso”.

Progetti per il futuro?

“Per adesso sono impegnato in un paio di progetti, uno italiano in lavorazione e uno americano che è in partenza, di cui però non posso ancora parlare apertamente.

Poi mi piacerebbe riuscire a dare un seguito a Lucille, una storia breve di fantascienza in stile Philip K. Dick, che ho autoprodotto con Dayjob Studio nel 2017 e che ha avuto più successo di quello che mi aspettavo”.

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