Il viaggio delle nuvole di Giusy Staropoli Calafati

Il viaggio delle nuvole di Giusy Staropoli Calafati

IL VIAGGIO DELLE NUVOLE, di Giusy Staropoli Calafati (Laruffa editore, 2018)

Pubblico con piacere la segnalazione di un nostro lettore che ci dice:
Nel mese di ottobre 2018 è stata data alle stampe, per i tipi Laruffa editore, la prima narrativa su Riace dal titolo IL VIAGGIO DELLE NUVOLE. Un romanzo che riporta il mondo e lo stato d’animo degli uomini alla normalità, la stessa che il sindaco Lucano si sforza di dare al suo paese e a chi, come essere umano arriva per restare.

Di cosa parla

A svelare la rotta di questo viaggio sono i bambini, quelli che nel piccolo borgo di Riace arrivano con tutti i colori del mondo e alla fine dell’arcobaleno trovano la pentola d’oro. Loro sanno dove vanno le nuvole.

Un romanzo in cui a decidere la direzione delle cose è il vento. Il solo responsabile del viaggio, quando non te lo aspetti, quando spira d’un tratto e non te ne accorgi. Il vento di mare che il primo luglio del ’98 spinge un veliero fino tagliare le acque di Riace. Il mare da cui sono riemersi i Bronzi, i Santi Medici e da cui arriva la gente nuova che con nomi e facce diverse, come esseri umani, concede a se stessa e a Riace, una seconda possibilità.

Un viaggio che porta sulle tracce di don Natale Bianchi, quelle del mugnaio Rocco Gatto ucciso dalla mafia. La strada di un sindaco curdo, Mimì, Mimmo Lucano, che nel mondo della repressione odierna, resiste, insiste accoglie e non respinge, perchè sa che rosso come il sangue è l’amore.

Cosa ne pensa

Don Ennio Stamile referente regionale Libera Calabria

“Questo romanzo è un caloroso invito rivolto davvero a tutti, nessuno escluso, a prendere un pezzo del nostro paese per dargli speranza con l’unica forza disarmata e disarmante che è l’amore. L’amore vince sempre a volte anche perdendo. Queste pagine sono il racconto di una storia d’amore. L’amore per la propria donna o il proprio marito, per il proprio paese. Quell’amore che non conosce la diversità della pelle, che non si ferma neanche di fronte a ciò che sembra un muro non sormontabile come il non poter avere figli. Sì davvero “forte come la morte è l’amore”, come ci testimonia il Cantico dei Cantici.

 

Vorrei dire con queste note semplicemente grazie a Giusy Staropoli Calafati, per avermi condotto per mano a ri-visitare l’utopia di Riace, a vedere nuovamente la direzione delle nuvole, a rievocare pensieri, sentimenti, personaggi anche della mia infanzia nel mio paesino. Se ancora esistono donne e uomini come l’autrice di questo romanzo, sono sempre possibili quei processi di reale cambiamento che facciano uscire questa nostra Regione da quell’atavico fatalismo e rassegnazione che la tiene prigioniera ormai da troppo tempo. Coraggio, allora, alziamo lo sguardo e vediamo che le nuvole vanno tutte in una stessa direzione quella della fraternità possibile e realizzabile sempre, al di là delle appartenenze, delle diversità, delle culture. […]”

 

 

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