Intervista esclusiva al cantautore Orlando Manfredi

Intervista esclusiva al cantautore Orlando Manfredi

 


Siamo ancora nel cuore della musica, grazie a Fausto Bailo e Cuordivinile Shop di Bra (Cn).  Come promesso, dopo la chiacchierata con Gigi Giancursi ( https://www.dianoratinti.it/musica-intervista-esclusiva-a-gigi-giancursi-autore-e-chitarrista/ ) di qualche giorno fa, eccovi l’altra intervista d’eccezione, quella con Orlando Manfredi: cantautore, attore, musicista, autore.

 

Dicembre 2021 lo vede impegnato nel progetto discografico Grammy Xmas, insieme a Gigi Giancursi, un EP compendio di alcuni dei più celebri brani glam degli anni ’70,


.

La passione per la musica è un tratto ereditario della sua famiglia?

“Mio nonno paterno accompagnava serenate alla chitarra nei circoli o nelle veglie. Quello materno suonava l’organo e aveva diretto qualche piccola banda di paese. Ma conobbi entrambi quando ormai avevano appeso lo strumento al chiodo. Dunque non possiamo parlare di trasmissione diretta dell’arte.

 

Piuttosto fu mio fratello ad iniziarmi in tenera età a canzoni e artisti fighissimi. Iniziai presto a suonare la chitarra da autodidatta e man mano che i miei percorsi scolastici e sociali si facevano via via più disastrosi, la chitarra rimaneva una scialuppa di evasione e un’ancora di salvezza”.

Quali sono stati i suoi esordi nel mondo della musica?

“Ho iniziato, come molti ragazzi, col formare una cover band per poi sperimentarmi nella scrittura di pezzi miei. I miei band-mates erano stati compagni di scuola, amici di vicinato e col tempo divennero fratelli: furono loro a spingermi a mettermi in testa alla band con le mie canzoni, alla ricerca di qualcosa che stava a metà tra la pura energia e la confessione.

A quel punto ci chiamavamo Deodora e Bisabobolo ed eravamo piuttosto naïf, come faceva intendere il nome. Negli anni dell’hard core duro, iniziavamo a cesellare melodie su strutture complesse e forse per questo fummo apprezzati in diversi contesti che da Torino guardavano oltre, come BIG (Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo) Poi, come cambiano i gusti e le persone, cambiammo anche nome in Duemanosinistra. Definivamo la nostra cosa “intimo rock,” che poi finì per essere il titolo del disco di debutto.

Facemmo la nostra piccola parte nel panorama della musica indipendente italiana, entrando in contatto con tutti gli artisti che a quel tempo erano per noi dei punti di riferimento: Sux!, Afterhours, Subsonica, Paolo Benvegnù, Marco Parente, ecc. Per qualche anno condividemmo la sala prove con i Perturbazione e Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo ed è proprio con loro che sono nate le collaborazioni più durature.

Il resto è storia rintracciabile nei meandri della rete. Una storia che mi ha poi fatto produrre altri due album solisti (From Orlando to Santiago del 2015 e Storifilìa del 2019) e una serie di progetti artistici”.

Qual è stata la scintilla dalla quale è nata il disco Glammy Xmas?

“L’invito da parte del festival Leggere e Scrivere di Vibo Valentia a dar vita ad un incontro incentrato sul glam rock e alla sua rivoluzione scintillante. Oltre a me e a Gigi Giancursi c’erano giornalisti e critici musicali come Carlo Bordone, Barbara Tomasino e Paola De Angelis.

 

Ciascuno di noi ha fatto vibrare una corda di grande affezione e riconoscenza per questa musica, il glam rock, solo apparentemente superficiale. Ma la vera è stata la genuina sete di conoscenza da parte delle giovani generazioni che hanno riconosciuto in artisti-icone come Marc Bolan o Bowie degli antesignani per ciò che concerne tutti i codici di rappresentazione dei vari Achille Lauro, Maneskin e chissà quanti altri.

 

Durante il nostro viaggio di ritorno Gigi ha suggerito di immortalare quelle good vibes in una registrazione, un documento, una strenna di Natale. E io che a Gigi non riesco mai a dir di no gli ho detto: ci sto. Lo chiameremo Glammy Xmas!


 

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