Monsonica: parla il presidente Bruno Stucchi

Monsonica: parla il presidente Bruno Stucchi


Un giorno anche la guerra s’inchinerà al suono di una chitarra

Jim Morrison


Nel vasto panorama di associazioni culturali presenti sul territorio piemontese, spicca la vitalità dell’ Associazione Monsonica.

Essa riesce a creare uno scoppiettante mix di cultura e musica realizzando concerti che si distinguono per la loro qualità.

Con grande piacere abbiamo intervistato Bruno Stucchi presidente dell’associazione.


Bruno, ci dice qualcosa di lei?

“Volentieri. Sono Designer e Art Director. Dopo aver lavorato e vissuto in vari luoghi del mondo, nel 2019 ho deciso di trasferirmi da Milano a Mondovì con la famiglia: la mia amatissima moglie Giulia e i miei due figli Maria e Amerigo. Qui ho trovato una casa splendida, una città affascinante e una natura allo stesso tempo dolce e selvatica. Una qualità di vita certamente superiore alla metropoli e persone interessanti, di cui molte sono diventate amici.

Ancora oggi lavoro su progetti di comunicazione e visual design in tutta Italia e all’estero. Principalmente nell’area culturale e siccome da sempre l’altra mia grande passione è la musica, ho deciso – già dal 2003 – di unirla all’attività editoriale e di design. Ho fondato una casa editrice/etichetta discografica indipendente, con un nome impronunciabile, ovvero Die Schachtel (La Scatola in tedesco) dedicata alle musiche più sperimentali.

Come è nata l’idea di creare l’associazione Monsonica?

“La storia nasce, come spesso succede,da uno di quei casi che però sembrano tanto destino. Pochissimo dopo essere arrivato a Mondovì, mi è capitato di conoscere Danilo ‘Doc’ Dalmasso, che oltre ad essere uno stimato medico, è anche una figura molto nota nella scena musicale monregalese. Non solo musicista di grande talento, ma anche fondatore negli anni ’80 del famoso studio di registrazione Blue Record.

In seguito ho conosciuto Maurizio Marino, autore, giornalista e grande esperto di musica a 360 gradi oltre che di manifestazioni musicali. Infine, da tempo conoscevo e stimavo il lavoro e la visione di Fabrizio Clerico, imprenditore attivo nel sociale, altro ambito di grande interesse comune. Insomma a quel punto, in modo quasi naturale, è nata l’idea di mettere insieme tutte queste personalità così ricche e generative e di fondare un’associazione culturale senza scopo di lucro con base a Mondovì”.

Quali sono le premesse culturali che intendete portare avanti con la vostra associazione?

“Il nome Monsonica unisce Monregalese e Suono ma allude anche ad anche una ventata di novità. Come diciamo nel nostro sito progettiamo esperienze: inaspettate come brezze, travolgenti come monsoni, lievi come sospiri, coinvolgenti come profumi, nuove come l’aria dopo la pioggia.

La forma che prenderanno queste esperienze va dai concerti, alle mostre, alle presentazioni, ad altri progetti legati al suono, alle arti visive e letterarie, alla cultura in generale. E magari ad un mix di tutti questi. Come recita il nostro statuto, le nostre finalità sono la promozione diffusione e fruizione della cultura musicale, sonora e artistica indipendentemente dai generi, dalle epoche storiche, e dalle provenienze geografiche, etniche, religiose, e di genere, con un particolare attenzione alle forme più interessanti e meno conosciute;”

Avete già realizzato iniziative culturali?

“Pur essendo nati da poco, ci siamo già mossi. Quest’estate, grazie ad un prezioso contatto di Maurizio Marino, abbiamo curato la programmazione musicale del Barbera Summer Festival a Costigliole d’Asti. Hanno suonato nello straordinario scenario dell’anfiteatro San Michele diversi gruppi, dai Lindal, giovane duo molto promettente che fonde musica occitana ed elettronica, ai Surfoniani, gruppo torinese specializzato nella musica Surf, al duo Soltanto Emozioni.

Il finale è stato emozionante con un concerto tutto Blues, con i classici immortali del genere eseguiti da Danilo DOC Dalmasso.  Io nel frattempo narravo la storia e l’evoluzione del genere, raccontando ad un pubblico attento e partecipe aneddoti e significato dei vari brani”.

Progetti per il futuro?

“Nell’immediato, nella chiesa medievale di San Fiorenzo a Bastia Mondovì, faremo suonare live Stefano Pilia, un grande musicista che ha inciso per la mia etichetta Die Schachtel due dei dischi più amati dalla critica e dal pubblico alternativo degli ultimi anni: Spiralis Aurea e Lacinia. Figura di spicco e musicista dalla sensibilità unica, Pilia è noto per il suo approccio radicale e poetico alla chitarra elettrica, capace di intrecciare sperimentazione sonora, tradizione colta e tensione spirituale.

Questo vuole essere il primo di una serie di di appuntamenti in via di organizzazione, dal titolo Festina Lente. Spirito di luoghi risonanti. Abbiamo previsto nel corso del 2026 concerti di musicisti di rilievo internazionale di area sperimentale, elettronica o alternativa in luoghi inusuali del monregalese, luoghi carichi di spirito e significato. Non facile, ma assolutamente affascinante”.


Intervista a cura di Fausto Bailo, promotore culturale.


 

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