Parla l’illustratore della graphic novel “Bud Spencer”

Parla l’illustratore della graphic novel “Bud Spencer”


Bud Spencer

di  Marco Sonseri e Roberto Lauciello

ReNoir Comics, 2021


ReNoir Comics è una casa editrice che con le sue pubblicazioni, tutte di grande livello, contribuisce a far crescere il livello culturale del nostro Paese.  Un marchio di qualità grazie anche alla preziosa collaborazione di ottimi sceneggiatori e talentuosi disegnatori.

Recentemente ha firmato la graphic novel Bud Spencer. Con questo volume vuole rendere omaggio alla figura del noto personaggio sportivo e cinematografico. La sceneggiatura è di Marco Sonseri e le illustrazioni di Roberto Lauciello.

Un duo straordinario che abbiamo avuto il piacere di intervistare, grazie a Bailo Fausto e alla Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn).

Dopo quella a Marco Sonseri (https://www.dianoratinti.it/intervista-a-marco-sonseri-sceneggiatore-di-bud-spencer/ ) ecco l’altra all’illustratore Roberto Lauciello.


Roberto Lauciello esordisce sulle pagine del settimanale Topolino, ma la sua abilità emerge anche in Sulla cattiva strada – seguendo Don Gallo (Round Robin Editrice) e Malabrocca – un uomo solo… al fondo (Renoir Comics).

 

Disegnatore ufficiale della Banda Delle Bende, collana narrativa e divulgativa per bambini (Franco Cosimo Panini) in collaborazione con il Museo Egizio di Torino. Dal 2012 è docente presso la Genoa Comics Academy.

 

Link informativi: http://robertolauciello.blogspot.com

https://www.behance.net/robylau


Roberto, ci parli di lei e del suo incontro con il fumetto…

“Ho sempre disegnato, sin da bambino, cresciuto a pane, Topolino e Corriere dei Piccoli, ma solo dopo i 25 anni ho pensato seriamente che avrei dovuto mettere a frutto i miei talenti (l’allusione alla parabola del Vangelo non è del tutto casuale) e così mi sono informato sulle possibili strade da percorrere per imparare il mestiere. Nella mia regione era (ed

Roberto Lauciello

è tutt’ora) molto rinomata la Scuola Chiavarese del Fumetto, diretta da Enrico Bertozzi. Ho completato l’intero ciclo di formazione e nel frattempo ho fatto le mie prime esperienze di bottega collaborando con Giulio Chierchini, maestro Disney genovese scomparso pochi anni fa. Anche grazie all’incontro con lui alla fine sono approdato all’Accademia Disney di Milano e da lì è iniziato il mio lavoro di fumettista professionista realizzando diverse storie per Topolino. Parallelamente al fumetto mi sono poi appassionato di illustrazione per bambini e – sempre grazie a corsi e scuole specifiche – ho potuto imparare diverse tecniche pittoriche tradizionali fino anche alla digital art, collaborando tuttora con diverse case editrici italiane.

L’incontro con scuole di fumetto e illustrazione così efficaci mi ha insegnato molto e mi ha dato la possibilità di sviluppare professionalità e determinazione. E’ per questo che a distanza di tanti anni mi sento estremamente gratificato e orgoglioso collaborare a mia volta con la Genoa Comics Academy, scuola di fumetto che vanta ormai 10 anni di esperienza, e mi dà la possibilità di trasmettere quello che so a giovani talenti che come me a suo tempo stanno cercando la loro strada”.

Quali sono i suoi illustratori di riferimento?

“Ho guardato moltissimo i capolavori di Giorgio Cavazzano e Massimo De Vita per quanto riguarda il fumetto umoristico, ma adoro il segno di Jordi Bernet, Mastantuono, Fior, Scalera, Pedrosa…. In effetti prediligo gli autori con tratti più grotteschi e morbidi e meno realistici. Ogni giorno guardo, cerco, imparo, assorbo, rubo e faccio mio quello che vedo e leggo. Mi piace cambiare, evolvermi e sperimentare”.

Quando è entrato a far parte del progetto che ha consentito la realizzazione della graphic novel Bud Spencer?

“Il fumetto su Bud Spencer è nato da un’idea dell’autore Marco Sonseri, ma è stata la Redazione di Renoir Comics, con la quale avevo appena pubblicato MALABROCCA – UN UOMO SOLO… AL FONDO!, a propormi di disegnarlo, chiedendomi alcune prove e studi e infine mettendomi in contatto con Marco.

 

Sarò loro sempre grato per avermi accordato tale fiducia e dimostrato nei miei confronti stima e apprezzamento.

 

E’ successo tutto a ottobre del 2019, durante il Lucca Comics & Games, quando, ancora frastornato per l’accoglienza del mio MALABROCCA, mi è stato proposto di rimettermi al lavoro su un nuovo progetto. Ho iniziato a lavorarci nel febbraio del 2020 e ho approfittato del brutto periodo di lock down e successivi rallentamenti, per lavorarci a spron battuto e senza troppe distrazioni.

 

Ho avuto modo di confrontarmi con Marco Sonseri durante la lavorazione, scoprendo una persona molto disponibile e preparata con la quale è nata un’ottima sintonia che ha permesso di fondere nel migliore dei modi i miei disegni con la sua regia e i suoi testi.”

Quale tecnica grafica ha utilizzato per creare le sue illustrazioni?

“Gli studi dei personaggi e delle ambientazioni sono stati fatti tutti a matita su carta e così anche la tavola di prova (in appendice al volume c’è proprio una carrellata di questi studi che penso possa piacere molto a chi ama gustarsi il fumetto conoscendone anche i retroscena). Tuttavia quando poi ho iniziato a lavorarci regolarmente, ho scelto di disegnare interamente in digitale, cercando di mantenere quella freschezza e naturalezza propria della matita e del pennello. Anche la colorazione a mezze tinte è stata fatta in digitale, imitando la colorazione ad acquerello o inchiostri.

E’ stata la prima volta che ho prodotto un intero fumetto in digitale. In effetti ha le sue comodità e per certi versi potrebbe sembrare più veloce. L’aspetto negativo… è che ora non ho in mano nemmeno una tavola originale, non c’è il profumo della carta, della grafite e della china e per un romantico come me è una grave mancanza”.

È stato complesso riassumere la lunga e variegata vita di Bud Spencer in 112 pagine?

“Come ho detto sopra, la lavorazione del volume ha avuto tempi piuttosto brevi (almeno per i miei standard), complice il fermo forzato della prima metà del 2020. Ma è anche vero che con una sceneggiatura così curata, attenta e impeccabile come quella di Marco, non ho dovuto pensare a tante cose a parte disegnare. Là dove sorgevano piccole difficoltà, ci si confrontava telefonicamente e si trovava la soluzione più adatta e man mano che mi addentravo nel cuore della storia, le vignette nascevano con estrema fluidità.

 

A dire il vero mi sono trovato a disegnare scene così gustose e coinvolgenti che è stato divertente e molto leggero anche per me disegnarle senza troppa fatica.

 

La fase più impegnativa forse è stata proprio quella degli studi preparatori, perché dovevo prima di tutto “azzeccare” i tratti del protagonista, senza cadere nella caricatura, ma nemmeno nel ritratto più rigido e poco espressivo. Stavo per avere a che fare con uno dei personaggi più amati da intere generazione in tutto il mondo: non potevo sbagliare, suscitando le ire di schiere di fans inviperiti.

 

Per fortuna il materiale fotografico sul web, per ovvie ragioni, non mancava e ho colto l’occasione anche per rivedere alcuni film che avevano caratterizzato la mia infanzia.

 

La fisicità di Bud Spencer si prestava perfettamente ad essere raccontata in un fumetto e mi sono impegnato molto per rappresentare in modo efficace (spero!) le sue espressioni da gigante buono ma forte, il taglio dei suoi occhi, l’inconfondibile barba e le movenze da bulldozer”.

Secondo lei, quale potrebbe essere la colonna sonora di questa graphic novel?

“Anche io, come Carlo Pedersoli, amo ascoltare e suonare la musica. Lavorare a ritmo di musica è un privilegio che noi disegnatori abbiamo e che ci fa entrare meglio nella parte.

La risposta più ovvia sarebbe: tutta la musica degli Oliver Onions, che invito tutti a riscoprire perché dà una carica di allegria e originalità pazzesche.

Tuttavia, ritengo altrettanto adatta la musica brasiliana, quella di Jobim, Toquinho e Vinicius De Moraes di cui Bud Spencer era appassionato. E vi assicuro che sarà difficile restare fermi con le braccia incrociate”.

Progetti per il futuro?

“Il primo progetto per il futuro è quello finalmente di incontrare Marco Sonseri, perché dall’inizio di questa avventura, a causa delle vicende sanitarie degli ultimi 2 anni, non siamo ancora riusciti a conoscerci di persona.

 

Attualmente mi sto occupando di un fumetto di cronaca dei nostri tempi del quale però non posso dire ancora molto, in attesa di riprendere la lavorazione di una collana divulgativa per bambini in collaborazione col Museo Egizio di Torino e Franco Cosimo Panini, di cui sono da qualche anno disegnatore ufficiale (La Banda delle Bende).

 

E poi sicuramente l’ormai premiata ditta Lauciello-Sonseri tornerà all’opera per regalarvi (spero) qualche altra chicca”.


 

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