“Quello che le donne dicono” di Fiorella Mannoia

“Quello che le donne dicono” di Fiorella Mannoia

 


Quello che le donne dicono. La musica è una cosa da ragazze

di Fiorella Mannoia, Roberta Marasco e Eleonora Antonioni

(Feltrinelli editore, 2022)


Questo volume, uscito il 20 sttembre us., omaggia trenta artiste che hanno fatto la storia della musica.

Fiorella Mannoia presenta le storie delle musiciste che con determinazione hanno abbattuto i limiti imposti dagli altri e da se stesse.  Da Carmen Miranda a JanisJoplin, dalla leggendaria Maria Callas a Lady Gaga, l’artista camaleontica in grado di trasformare il pop, Ogni racconto è affiancato da illustrazioni di grande impatto e da una breve biografia che ripercorre i maggiori successi discografici e la vita della protagnista.

Trenta storie che ispirano e danno coraggio, raccontate con uno stile narrativo vicino al pubblico dei ragazzi.


I testi sono di Roberta Marasco, le illustrazioni di Eleonora Antonioni. La prefazione della cantautrice Fiorella Mannoia.

  • Con piacere siamo riusciti ad intervistare Eleonora Antonioni che ha curato le illustrazioni.


Eleonora Antonioni

Come è nata la sua passione artistica?

“Io ho sempre disegnato, ne ho ricordo fin da quando ero bambina. Ricordo anche di aver sempre letto fumetti. Quando ero piccola leggevo spesso Topolino e tutte le altre collane collegate ai personaggi di Topolinia e Paperopoli, ma leggevo molto anche il Giornalino che mi forniva accanto alle storie di Pinky, dei Flintstones e Scooby Doo anche le opere di grandi autori del fumetto italiano, come Sergio Toppi e Gianni de Luca.

Al tempo ero davvero troppo piccola per poter apprezzare i loro lavori quanto meritavano, ma a posteriori averli avuti nel mio background e nel mio immaginario è stato molto importante nella mia formazione artistica. Verso le scuole medie mi sono appassionata ai manga e da lì è nata definitivamente la voglia di disegnare per lavoro e di realizzare fumetti”.

Quando è entrata a far parte del progetto che ha consentito la realizzazione di questo volume?

“Sono entrata a far parte del progetto quando già era avviato, tramite l’editore e l’agenzia che se ne stava occupando nel dettaglio. È stato davvero un privilegio per me far parte di questo libro del quale condivido appieno lo spirito e il fine”.

Tra le numerose cantanti che compaiono nel libro, quale sente più vicina al suo carattere?

“È una risposta molto difficile alla quale rispondere. Roberta Marasco, che si è occupata di scrivere le storie che ritraggono le musiciste, è stata bravissima. È riuscita a cogliere nella vita di ciascuna di loro un momento di fragilità ma allo stesso tempo di determinazione che le rende molto umane e d’ispirazione.

 

Anche io nella mia vita, ma ancor di più nel miopercorso lavorativo, mi sono ritrovata in momenti di fragilità, in cui altri mi dicevano che non valevo nulla o, peggio ancora, ero io stessa che pensavo che non sarei mai arrivata danessuna parte, cosa che mi ha fatto empatizzare con molte delle musiciste e mi ha fatto ammirare quelle che si sono ritrovate a fronteggiare problemi infinitamente più grandi dei miei!

 

Per questo credo che il libro sia motivazionale non solo per i giovani, ma per lepersone di tutte le età. Se invece devo parlare dei miei gusti musicali ho le mie preferenze, ovviamente. Tra le cantanti che stimo di più tra quelle ritratte ci sono Tori Amos, Björk e Loredana Bertè”.

Che strumenti utilizza per la realizzazione delle illustrazioni?

Fiorella Mannoia

“Generalmente realizzo il bianco e nero del disegno a mano e poi ricorro al digitale per il colore e nel libro Quello che le donne dicono, per esempio, ho lavorato così. Gli strumenti che uso per il bianco e nero ci sono penne gel oppure in passato usavo tantissimo inchiostro e pennello.

Quando disegno per me stessa mi piace molto usare anche solo le penne colorate, senza dover ricorrere al colore digitale, ma l’effetto è molto più autoriale e non si adatta sempre alle esigenze editoriali dei progetti ai quali lavoro. Negli ultimi anni qualche volta uso il digitale anche per inchiostrare, ormai nei vari programmi di disegno esistono una varietà di pennelli talmente estesa che ti consente di disegnare restituendo lo stesso effetto del disegno fatto a mano, ma se posso preferisco sempre partire da una base su carta”.

In passato ha realizzato altre graphic novel?

“Ho realizzato diverse graphic novel, le ultime sono Non bisogna dare attenzioni alle bambine che urlano scritto da Francesca Ruggiero, uscito per Eris Edizioni; Trame libere, cinque storie su Lee Miller scritto e disegnato da me per Sinnos Editrice e l’ultimissimo uscito proprio in questi giorni è Alexander von Humboldt, un mistero alla luce del giorno scritto da Marco Taddei e pubblicato da Hoppípolla”.

Progetti per il futuro?

“A fine anno però uscirà un libricino illustrato per Camelozampa intitolato Mezzanotte e cinque scritto dalla magnifica Malika Ferdjoukh del quale sono molto fiera. Per il resto sono in fase di scrittura, quindi ancora non c’è nulla di definito all’orizzonte”!


Intervista a cura di Fausto Bailo, promotore culturale, e Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn)


 

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