“Il maialetto rapito e altre storie” una raccolta per bambini e non solo

“Il maialetto rapito e altre storie” una raccolta per bambini e non solo

Chi è Carlo Sorgia

Nato a Cagliari nel 1949, dirigente di una banca estera e oggi in pensione, scrive poesie, racconti e romanzi.

 

Dal 2012 ha pubblicato cinque raccolte di poesie e quattro opere di narrativa: un romanzo autobiografico, A cavallo della vita (edizioni Booksprint, 2012), Il sangue è solo un liquido? Storia di una famiglia ritrovata (edizioni La riflessione, 2014), Delitto a Bosa (editore Di Buono, 2016), Tutta colpa della luna (Lfa Publisher). Fa parte di numerose giurie di premi letterari e i più curiosi, per avere altre notizie, possono visitare il suo Blog

 

La raccolta illustrata di racconti per bambini Il maialetto rapito e altre storie è la sua ultima fatica letteraria.

Di cosa parla il libro

Il maialetto rapito ed altre storie è composto da 11 racconti illustrati per ragazzi e una poesia che chiude la raccolta. Un libro molto particolare, scritto coinvolgendo un gruppo di ragazzi della scuola elementare di Sestu, nell’area metropolitana di Cagliari. Dedicato, peraltro, dall’autore ai nipoti, Federico, Alessandro, Chiara, Alice Maria, ai loro amici e compagni di scuola.

Le storie sono semplici, si aprono con un disegno e ognuna ha per protagonista un animale, un oggetto, come il sombrero magico delle due omonime storie, bambini, nonni e nipotini, personaggi particolari dentro storie senza tempo.
Si comincia proprio con Didi, il simpatico porcellino la cui vicenda dà il titolo a libro, per proseguire con il pappagallo Squillo, che un giorno scompare per essere ritrovato mesi dopo in un altra famiglia che ha deciso di chiamarlo Kecco, con vero orrore dei bambini suoi precedenti proprietari.

Federico e Chiara sono i bambini delle due storie fantastiche tra sombreri magici e strani animali preistorici, fino a Gigi, il piccolo curioso di All’ombra delle stelle, o la zia Peppina, aiutante della befana, i teneri personaggi dei tre racconti che hanno per titolo Lungo l’argine. Fino a chiudere con Madre Terra, dalla quale tutto è iniziato, milioni di anni fa «in maniera magica, un po’ per gioco, un po’ per amore», scrive l’autore.

Cosa ne penso

Ci sono libri che non hanno età, che si possono leggere in ogni momento della vita, da bambini, da adolescenti, da adulti, seguendo il filo logico della narrazione o saltando come un grillo da una pagina all’altra. Eppure, ogni volta è una sorpresa e si scopre un significato diverso. È il bello dell’ultima fatica di Carlo Sorgia, una raccolta di brevi fiabe illustrate, ma che solo per i bambini non sono. E che, come tutte le raccolte, hanno il pregio di non costringere il lettore a seguire una trama.

 

Storie tenere, che si immaginano fluire dalle labbra di un nonno intento a leggerle ai nipotini, per puro intrattenimento, anche se in qualche caso assomigliano più alla favola e si chiudono con una morale. Come ad esempio, quella che apre la raccolta, Il maialetto rapito, la storia d’amore tra un porcellino e una sirena, un messaggio che vuole azzerare le differenze in un mondo in cui la paura dell’altro e del diverso governa le azioni degli uomini.

Ma si parla anche di amicizia, di pace, di ecologia (All’ombra delle stelle), di rispetto per l’ambiente (i tre racconti intitolati Proseguono lungo l’argine) e per le persone anziane, per le regole, per gli altri, per il personaggio Madre terra nella poesia Milioni di anni fa, con cui Carlo Sorgia ha scelto di terminare il libro. Un monito al genere umano, che ormai nell’era dell’Antropocene, sta lasciando la sua impronta indelebile e definitiva su un pianeta sempre più fragile e compromesso.

«Tutto procedeva con grande perfezione / nel rispetto delle regole / quando l’umanità, nel frattempo sbocciata / con un sussulto di superbia, / iniziava a dominare il regalo ricevuto, / rischiando di compromettere il magico incontro. / L’amore passionale / tra una splendente Cometa e la saggia Madre Terra, / che ancora dura per l’eternità» scrive l’autore.

Un po’ Gianni Rodari, un po’ i fratelli Grimm, Il maialetto rapito è scritto con un linguaggio semplice e scorrevole, che parla ai bambini, con un occhio rivolto agli adulti. Frasi brevi, descrizioni efficaci e dialoghi brillanti, che rendono la lettura piacevole e divertente, pur nella profondità dei temi trattati.

Non è azzardato dire, per rimanere ancorati all’attualità, che questo libro, come Greta Thunberg, nella semplicità dei gesti, nell’immediatezza dei messaggi, nel linguaggio pulito dei bambini, è un monito affinché si rallentino i ritmi, ci si fermi a pensare, ad osservare, a capire che la strada intrapresa porta il genere umano dritto verso un muro. I bambini e i ragazzi cui Sorgia si rivolge sono l’unica vera speranza di cambiamento per questo mondo, se gli adulti daranno loro spazio e ascolto. Proprio come il piccolo Gigi del racconto All’ombra delle stelle, che si domanda, ogni volta, a cosa serva avere l’energia elettrica quando qualcuno accende tutte le notti il cielo, senza mai mancare un solo appuntamento.

 

(recensione a cura di Lina Senserini, docente e giornalista)

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