Topolino ricorda Ernest Henry Shackleton, il grande esploratore

Topolino ricorda Ernest Henry Shackleton, il grande esploratore

Il settimanale Topolino ha recentemente pubblicato in 3 puntate (sui numeri 3390, 3391 e 3392) l’appassio ria Sir Topleton e la sfida al grande bianco tra i ghiacci, l’avventura vissuta da Ernest Henry Shackleton.

 

Sergio Cabella

L’esploratore inglese, di origini irlandesi, dopo una prima spedizione che gli procurò le nomine di cavaliere, commendatore dell’ Ordine reale vittoriano e ufficiale dell’Ordne dell’Impero Britannico,  il 1^ agosto 1914 si imbarcò, insieme ad altri temerari, sulla Endurance per attraversare il Polo Sud.

 

Nonostante il mancato attraversamento del continente antartico, lo schiacciamento della nave per opera del pack e successivo inabissamento, Shackleton riuscì avventurosamente a portare in salvo tutti i membri dell’equipaggio.

 

Questa memorabile storia ha preso vita in un fumetto grazie all’abile sceneggiatura di Sergio Cabella e alle splendide illustrazioni di Paolo Mottura.

 

 

Grazie a Fausto Bailo e alla Premiata Libreria Marconi di Bra (CN) siamo riusciti ad intervistare lo sceneggiatore Sergio Cabella


Sergio, ci parli di lei e di come è nato il suo incontro con il fumetto…

“Ho sempre avuto la passione per il disegno, ho fatto gli studi scientifici per poi passare all’Università, però il tarlo artistico era sempre vivo dentro di me. In un primo momento mi sono indirizzato verso la pittura, poi sono passato al fumetto che, in fondo è un’altra forma d’arte. Terminati gli studi mi sono concesso 6 mesi per provarci seriamente, questo tempo mi è servito per crearmi un book come disegnatore”.

Quando è entrato come sceneggiatore nel fantastico mondo Disney?

“Con questo book mi presentai alla nascente Accademia Disney.  Era l’ottobre del 1993, iniziai il corso, dopo un anno e mezzo di studi, verso la fine del 1994, iniziai a disegnar: Così è nato lo sceneggiatore che mi ha portato a presentare alcuni soggetti nei primi anni 2000. Ho attraversato un periodo di pausa dal mondo della Disney, poi ho ripreso scrivendo storie dal taglio diverso. Sir Topleton è la prima, più matura e profonda, per quanto Topolino sia indirizzato ad un pubblico più giovane. Ecco, questa storia strizza l’occhio al pubblico più maturo”.

Come è nata l’idea di narrare in versione Disney, l’epico viaggio compiuto dall’esploratore inglese Ernest Henry Shackleton?

“Ricordo quando l’attuale direttore di Topolino, Alex Bertani, che ancora non conoscevo personalmente (gli avevo già inviato alcuni soggetti di cui aveva preso visione, senza peraltro dirmi nulla) mi chiese di raccontargli a voce un soggetto che avevo nel cuore. Gli parlai di Shackleton. La storia gli piacque e mi disse di scrivere il soggetto. Con il suo aiuto e il sostegno della redazione, è arrivata la pubblicazione”.

Come è nato questo progetto?

“Il progetto di Shackleton si è sviluppato da una chiacchierata fatta con Andrea Freccero attuale direttore artistico di Disney Panini. Si parlava di storie di grosse respiro, anche da punto di vista grafico, che contenessero ampi scenari con una certa forma di teatralità nelle ambientazioni. Storie diverse rispetto a quelle sviluppate in città, che sono divertenti, certo, però anche un pò limitanti per un disegnatore.

 

Personalmente ho una grande passione per la lettura e passo con molta facilità dai saggi ai romanzi fino ad arrivare ai diari, come quello di Shackleton, così di istinto l’idea mi ha subito appassionato e ho pensato a Topolino, almeno per le caratteristiche principali.

 

I personaggi Disney sono per loro natura attori, con caratteristiche e spessore che oserei definire quasi umani. Topolino, per esempio, è solido, fiducioso, ironico, positivo con un forte carisma, ma senza essere autoritario… un pò come risultava essere Shackleton che promise ai suoi uomini di riportarli tutti a casa… forse Topolino, in una situazione simile, avrebbe fatto lo stesso, perchè la cosa più importante sarebbe stata salvare la squadra, i suoi amici di sempre: Topolino, Pippo, Orazio, Pluto o Basettoni. Un team di attori perfetto per raccontare cosa significhi essere positivi anche nelle avversità.

Quali materiali ha consultato per realizzare la sceneggiatura?

“Sono un così accanito lettore tanto che le pareti della mia camera da letto sono foderate di libri e fumetti: la mia ultima immagine prima di chiudere gli occhi (ovviamente dopo aver visto la mia compagna) e la prima quando li riapro la mattina. Per affrontare un argomento del genere sono state necessarie letture e informazioni molto approfondite sull’argomento. Mi è anche capitato tra le mani un volume fotografico completamente dedicato alla spedizione scientifica di Shackleton.

Progetti per il futuro?

“Nel numero di Topolino 3400 uscirà una nuova saga in tre puntate scritta da me, sarà un’avventura totalmente differenza da quella scritta per Shackleton, ci sono molti progetti sia come disegnatore che sceneggiatore”.


 

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