La poesia iperborea di Nicola Feruglio tradotta in arabo

La poesia iperborea di Nicola Feruglio tradotta in arabo


Fin dove giunge il canto dell’iperboreo

di Nicola Feruglio

(Aletti, 2022)


Questa raccolta già edita da Aletti nel 2021, è stata ripubblicata sempre dalla stessa casa editrice nella collana Altre Frontiere con testo a fronte italiano/arabo. A curarne la traduzione è stato Hafez Haidar, poeta, accademico emerito, già docente presso l’Università di Pavia, tra i più importanti traduttori dall’arabo in italiano del grande poeta Khalil Gibran e di Le mille e una notte.

Chi è Nicola Feruglio

L’autore è nato a Como nel 1972 e residente a Roma. Fondatore e presidente dal 2008 dell’Associazione Antropologia Terzo Millennio). Ha pubblicato saggi filosofici, racconti. Nel 2018 la casa editrice argentina Dunken ripubblica il suo primo saggio: L’energetismo segreto della vita in lingua spagnola.

 

Nel 2019 pubblica la sua prima raccolta poetica dal titolo Dimensioni aurorali (Aletti Editore).

Di cosa parla

Il mitico canto a cui il poeta fa riferimento ci permette di scorgere un nuovo spiraglio di luce verso un mondo sconosciuto, ma al contempo basilare per l’umanità intera, visto che proprio in quel contesto sono stati piantati i semi del sapere, della filosofia, della dialettica e della retorica, che sono poi sbocciati nell’antica Grecia, patria di grandi filosofi e di sapienti come Ecateo, Esiodo, Eliano, Pindaro, Pausania, Erodoto, Plutarco e Platone, uomini che ci hanno insegnato a riflettere prima di parlare, agire o prendere decisioni.

Cosa ne penso

Fin dove giunge il canto dell’iperboreo” è un libro ispirato alle tradizioni sciamaniche iperboree, dalle cui viscere sorse la filosofia greca; testo nel quale la ricerca di una mistica immediatezza coinvolge molteplici questioni antropologiche e biografiche, divenendo un coraggioso esercizio di poeticizzazione della vita.

 

“Il mitico canto a cui il poeta fa riferimento ci permette di scorgere un nuovo spiraglio di luce verso un mondo sconosciuto, ma al contempo basilare per l’umanità intera, visto che proprio in quel contesto sono stati piantati i semi del sapere, della filosofia, della dialettica e della retorica, che sono poi sbocciati nell’antica Grecia ...”

(tratto dalla prefazione di Hafez Haidar)

Il testo di Feruglio scava nell’interiorità umana attraverso un’articolata ricerca antropologica fino alle radici iperboree e sciamaniche dell’occidente. Inseguendo un canto che ogni uomo può riconoscere, l’autore intesse uno spazio poetico che genera continue correlazioni tra luoghi, tradizioni culturali, dimensioni della vita, fenomeni estatici e fatti storici.

Come un incantesimo che include ogni cosa nominata, la voce senza sforzo transustanzia!


Commento a cura di Hafez Haidar che ha curato la prefazione e Piera Salvatori, promotrice culturale e addetta stampa


 

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1 Comment

  1. Giuseppe 10 October 2022
    Rispondi

    È bellissimo che, grazie a questa versione con TESTO ITALIANO-ARABO a fronte, anche l’immenso numero di persone accomunate dalla lingua araba abbiano la possibilità di farsi deliziare e ispirare dalle speciali poesie di “Fin dove giunge il canto dell’iperboreo”…. La presentazione a Roma è stata piena di pathos, coinvolta e coinvolgente, anche grazie alla lettura di alcune poesie! Per chi volesse vederla lascio il link: https://youtu.be/AT2WV4Ss4rY

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