‘Il Caffè del lunedì’ di Alfredo Nepi

‘Il Caffè del lunedì’ di Alfredo Nepi


Il Caffè del lunedì

di Alfredo Nepi

(2025, Giovane Holden Edizioni)


Chi è Alfredo Nepi

Nato a Porto San Giorgio, nelle Marche, nel 1963, Alfredo Nepi, attratto dal fascino della parola, ha iniziato molto presto a lavorare nel mondo della comunicazione. Dopo gli studi, ha collaborato con diverse testate radiofoniche e televisive, tra cui Radio Rai, e ha contribuito alla realizzazione di una trasmissione di argomentazione storica. Nel 1986, si è trasferito a Trento per motivi affettivi e qui ha ricoperto ruoli dirigenziali nel settore turistico, prima di dedicarsi al marketing e di nuovo alla comunicazione.

Ha lavorato per importanti multinazionali, fino a consolidare la propria esperienza come direttore vendite in ambito industriale. Parallelamente, ha continuato a coltivare la scrittura e il giornalismo. È stato, infatti, pubblicista iscritto all’Albo dei Giornalisti, ha collaborato con varie testate e siti internet.

Oltre a questo, ha pubblicato altri due romanzi. Raccontano la fragilità e la forza dei destini umani, tra sogni da inseguire e storie da non dimenticare: I sogni non hanno scadenza (TG book editore 2010), Stivali Blu (Giovane Holden Edizioni 2016).

Di cosa parla il libro

Ogni quarto lunedì del mese, Flavio si concede un rituale: un caffè con una donna conosciuta on-line. È il suo modo di sentirsi vivo, di ritrovare un contatto autentico in un’esistenza levigata dal dovere e dalle apparenze. Dopo una vita spesa a recitare il ruolo del marito perfetto, del padre presente, del professionista affidabile, ora Flavio è un uomo divorziato che cerca nelle donne un riflesso perduto di sé. Corteggia con eleganza, ascolta con profondità, seduce senza forzature. Ma dentro il suo stile impeccabile si nasconde un vuoto che nessun incontro riesce a colmare davvero.

 

Alfredo Nepi

Poi arriva Elena, conosciuta tramite un’app di incontri. Ai suoi occhi appare subito diversa da tutte le altre per la sua intelligenza sottile e una vulnerabilità che tocca corde mai sfiorate prima. Anche lei ha un matrimonio che la svuota, una vita familiare che non la rispecchia più. Il loro dialogo diventa un rifugio, un gioco di specchi dove ciascuno si riflette nel desiderio dell’altro. Ma cosa accade quando il virtuale si fa reale, quando le parole si tramutano in gesti e in un incontro capace di scuotere ogni certezza?

Che cosa ne penso

Il Caffè del lunedì è un romanzo introspettivo, che si snoda come un flusso di coscienza, accentuato dalla scelta di azzerare quasi completamente i dialoghi per lasciare spazio ai pensieri e alle riflessioni. Dunque, al contrario dell’imperativo show don’t tell, l’autore racconta senza mostrare e accompagna il lettore in un viaggio nell’interiorità dei due protagonisti.

Di Flavio e Elena non si conoscono i dettagli delle loro vite, il loro lavoro, le città in cui vivono, l’aspetto fisico è appena accennato. Sappiamo, invece, fin da subito che sono due anime irrisolte, due persone dalla vita apparentemente soddisfacente, ma che nascondono monotonia e solitudine. Sappiamo che Flavio è un uomo di mezza età, di bell’aspetto, brillante, sornione, molto abile nella conquista, che colleziona donne come figurine e che si pone l’obiettivo di una conquista al mese. Apparentemente refrattario ai legami e apparentemente soddisfatto della sua vita, è in realtà sospeso tra il bisogno di amare davvero e la promessa che ha fatto a se stesso di raggiungere un determinato numero di avventure.

Elena è una donna piacente e piacevole, solidamente attaccata alla propria routine di moglie e madre, benché non tragga più alcuna emozione dalla vita familiare. La sua brillante intelligenza conquista subito Flavio tanto da far vacillare le sue certezze e scoprire le sue fragilità. Allo stesso modo l’innata capacità di Flavio di ascoltare e di farsi subito complice attrae irresistibilmente Elena, mettendo allo scoperto il suo desiderio di essere amata e desiderata.

L’autore mette al centro della storia il carattere e la personalità dei protagonisti, lasciando al lettore la libertà di immaginarseli. Tutto è volutamente vago perché i veri protagonisti del romanzo non sono i personaggi, ma le anomalie dei sentimenti, la complessità e la fragilità dell’animo umano.

È lui stesso a spiegarlo: «“Il caffè del lunedì” è una storia che parla di incontri, di vite che si sfiorano, si allontanano, si ritrovano. Non offre soluzioni, ma sguardi. Non grida, ma ascolta. In queste pagine i sentimenti e i pensieri non seguono mappe tracciate, ma si perdono, si reinventano, si intrecciano».


Recensione a cura di Lina Senserini, giornalista e docente.


 

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