Parla Yuri Lombardi, poeta, scrittore, saggista e drammaturgo

Parla Yuri Lombardi, poeta, scrittore, saggista e drammaturgo

Iuri Lombardi è poeta, scrittore, saggista e drammaturgo. Vive a Firenze. Dopo essere stato editore, approda con altri compagni nella fondazione di Yawp – L’urlo barbarico. L’anno scorso è uscito il suo ultimo libro I banditori della nebbia edito LFA Publisher.

Ringraziamo Fausto Bailo e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) per la preziosa collaborazione.

Quali sono stati i suoi scrittori di formazione?

A questa domanda ti rispondo come in altre interviste, ossia si tratta di autori europei a iniziare da Céline  fino all’incommensurabile Joyce. Per quanto concerne l’Italia sicuramente certi autori neorealisti come Carlo Levi con la questione del romanzo antropologico, Carmelo Bene, poi alcuni brasiliani come Amado – dal quale, ma non soltanto da lui, ho appreso il barocchismo nella scrittura, quasi come se il romanzo fosse uno spartito musicale di un brano sinfonico”.

Quando è nata l’idea di scrivere I banditori della nebbia?

“L’idea è nata un paio di anni fa e casualmente, come per tutti gli altri miei romanzi. Ma alla fine, a dirti il vero, non sono io che vado in cerca di storie ma sono le storie che mi cercano. Poi ricordati che sono fiorentino e Firenze è un nido pieno di personaggi dove le idee volano nell’aria come le lucciole a maggio”.

Come è nato il personaggio Andrea Della Farina?

“Per caso e non, nel senso che da sempre mi affascino a ciò che ritengo volgare e criminale, come una certa psichiatria che non riesce ad essere progressista.

 

Quanto tempo è stato necessario per la realizzazione del romanzo?

“Sono stati due anni di lavoro, nel costruire mentalmente la storia, poi la stesura si è consumata in una manciata di mesi, poco più”.

 

Quale personaggio della Divina Commedia assomiglia maggiormente allo psichiatra Andrea Della Farina?

“Forse Farinata Degli Uberti o comunque personaggi del girone degli epicurei. Dalla Farina è lui stesso, se uno ci pensa bene, un epicureo, cioè legato all’attimo, se pure nel crimine“.

 

Descriva il suo libro con tre colori?

“Giallo, blu, e inevitabilmente grigio per via della nebbia”.

Condividi:

Post correlati

Dall’ictus al Premio Campiello: parla Stefano Adami

Dall'ictus al Premio Campiello: parla Stefano Adami


Dall'ictus al Premio Campiello: parla Stefano Adami

Viva voce di Stefano Adami (2025, Effigi) Chi è Stefano Adami Filosofo, traduttore, saggista e scrittore Stefano Adami è uscito recentemente in libreria con Viva voce, candidato al prestigioso Premio Campiello. Di cosa parla il libro Racconta il dramma dell’ictus con le...

‘Odissea narrata allo sguardo’ parla Fabio Visintin

'Odissea narrata allo sguardo' parla Fabio Visintin


'Odissea narrata allo sguardo' parla Fabio Visintin

Odissea narrata allo sguardo di Fabio Visintin (2024, Gallucci Balloon) Osamu Tezuka, uno dei più noti fumettisti al mondo, diceva che I fumetti e le graphic novel sono una lingua internazionale, possono attraversare confini e generazioni. Esse rappresentano un ponte tra tutte...

‘Il cantiere’ di Nicola Brizio, riflettendo sull’attualità

'Il cantiere' di Nicola Brizio, riflettendo sull'attualità


'Il cantiere' di Nicola Brizio, riflettendo sull'attualità

Il cantiere di Nicola Brizio (2025, Golem Edizioni) Nicola Brizio è nato nella terra dello scrittore Beppe Fenoglio, cresciuto nella città di Bra (CN) dove lo scrittore Giovanni Arpino ha ambientato la maggior parte dei suoi romanzi. Ha pubblicato diversi racconti sulla rivista...

Lascia un commento