Intervista all’illustratore di “Storia della cucina Italiana a fumetti”

Intervista all’illustratore di “Storia della cucina Italiana a fumetti”


Storia della cucina Italiana a fumetti

di Marco Madoglio e Federico Pietrobon

(Accademia italiana della cucina)


Torino, ha ospitato al Parco Dora dal 22 al 26 settembre 2022, la nuova edizione di Terra Madre Salone del Gusto: il cibo come fulcro di rigenerazione e ponte di pace. Cambiare il modo in cui mangiamo, imparare a conoscere il cibo sostenibile e agire per migliorare i sistemi alimentari sono i modi più efficaci per creare un cambiamento positivo. La rigenerazione appunto.

Alla luce di questo, e di tanti altri eventi sul tema, abbiamo pensato di parlare di una graphic novel Storia della cucina Italiana a fumetti, che nasce da un progetto dell’Accademia Italiana della cucina.  L’intervista allo sceneggiatore Marco Madoglio è già stata da noi pubblicata qualche giorno fa, ora vi proponiamo quella all’illustratore Federico Pietrobon


Federico ci parli di lei e del suo incontro con il fumetto…

“Sono nato a Castelfranco Veneto (TV) nel 1977. Ho sempre avuto la passione per il disegno e fin da piccolo le insegnanti dicevano ai miei genitori che ero molto bravo e sarebbe stato bello coltivare questa bravura e passione. In realtà i fumetti sono entrati nella mia vita  verso i 16-17 anni. Soprattutto Tex, perchè mio papà e alcuni cugini ne erano lettori. Ho iniziato a leggere Dylan Dog e poi Nathan Never e altri Bonelli. I supereroi invece li scoperti quando ho iniziato a frequentare la Scuola del Fumetto a Milano.

 

Federico Pietrobon

Purtroppo (o per fortuna?) non ho frequentato scuole o licei artistici, in teoria sarei un ragioniere, ma non sono mai andato molto d’accordo con i numeri. Ho sempre preferito il disegno, invece di fare calcoli e altro di matematico, scarabocchiavo libri, banchi di scuola, fogli… Avrei dovuto anche seguire le orme paterne, ma per la testa avevo appunto altri progetti, tanto che al termine delle superiori e dopo un anno infruttifero all’università, ho deciso di intraprendere la strada che volevo fin da piccolo: disegnare, disegnare fumetti”!

Quali sono stati i suoi primi passi nel mondo del fumetto?

“Mi sono iscritto alla Scuola del Fumetto di Milano, un corso di 3 anni, ero l’unico a non avere basi artistiche, non sapevo nulla di anatomia, prospettiva, tecniche del colore e quant’altro, ero un puro autodidatta! Gli altri miei compagni, eravamo una 15ina, arrivavano tutti da licei artistici ed accademie, però in seguito solo uno ha continuato sulla strada del fumetto… io!

Alla Scuola del fumetto ho avuto modo di avere come insegnanti professionisti del settore che mi hanno insegnato tantissimo e già durante l’ultimo anno di corso ho avuto modo di potermi confrontare con i miei primi lavori in questo mondo.

Ho iniziato come disegnatore per una rivista, poi come colorista per alcuni albi. Ho collaborato per un paio d’anni, come aiuto colorista per una famosa collana di libri illustrati per bambini, come colorista per un’altra collana di libri di un editore italiano (Jakabook).

Poi finalmente ho spiccare il volo e sono sbarcato nel mercato franco belga del fumetto, prima come colorista, (realizzando i colori di tre album per Le Lombard, uno per Claire de Lune, uno per Soleil), ed in seguito tornando alla vera passione, il disegno”!

Come è nata Storia della cucina Italiana a fumetti?

“Tutto in modo abbastanza comico. Ero dal mio dentista, lì pronto con trapano in mano (dentista, amico, grande fan, dal momento che ha tutti i miei albi ) che a un certo punto mi dice: Fede ho da proporti un lavoro. Faccio parte dell’Accademia della cucina Italiana e il presidente ha proposto di fare un libro a fumetti sulla storia della cucina. Un suo sogno e ora lo vuole realizzare! Ho prensato a te e già proposto come disegnatore…

 

La cosa mi ha subito entusiasmato e da lì siamo partiti! Ho coinvolto nel progetto un amico sceneggiatore con cui avevo già  lavorato, Marco Madoglio, e che ha iniziato subito a scrivere il soggetto della storia.  È stata un’avventura molto lunga e bella, grazie alla quale ho potuto conoscere e studiare fatti storici oltre che piatti e prelibatezze del passato”.

Quale tecnica utilizza per realizzare le sue tavole?

“Disegno e coloro in digitale. Disegnare in digitale non vuol dire però che basta cliccare un pulsante sulla tastiera e poi ci pensa tutto il computer… Lavorare in digitale è come lavorare su carta, perchè la porosità del monitor simula la porosità del foglio di carta, la penna usata ha la sensibilità di una penna normale, di una matita, pastello o pennello, a seconda del lavoro che si deve realizzare.

Il vantaggio del lavorare in digitale è la velocità, soprattutto quando si devono fare delle correzioni. Un conto è doverle fare su carta, che in alcuni casi ti costringe a dover ridisegnare in toto la vignetta, un altro è spostare la vignetta in digitale, in pochi secondi.

La velocità nel mondo del fumetto, è fondamentale, oltre al saper disegnare ovviamente! Se un disegnatore non sa disegnare, il digitale non gli risolve questo problema”.

In passato ha realizzato altre graphic novel?

“Ormai sono 20 anni che faccio questo lavoro, e ho un bel bagaglio di libri pubblicati, una decina In Italia, mi sembra, e una ventina all’estero, editoria franco belga. Negli anni, ho potuto disegnare e colorare albi per tutti gli editori più importanti di questo mercato (Soleil, Le Lombard, Humanoides, Glénat), ed ultimamente USA, come disegnatore per un piccolo, ma famoso editore.

 

Fra le tante cose, ho realizzato anche una graphic novel con tema il vino bio francese, per l’importante editore francese Glénat, collana Vinifera dal titolo Biodynamie. Qui ho potuto apprendere alcune tecniche di coltivazione bio nei vigneti nel sud della Francia“.

Progetti per il futuro?

“Attualmente sono al lavoro, come disegnatore colorista, per un importante albo, edito da Humanoides, che dovrebbe essere pubblicato nel 2023 e che per il momento rimane top secret. Posso dire però che è una storia molto intensa e piena di animali (che adoro disegnare). Inoltre a breve dovrei iniziare un corso di fumetti come docente. In attesa di altre graphic novel da disegnare, naturalmente”!


Intervista a cura di Fausto Bailo, promotore culturale, e Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn)


 

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