Intervista all’illustratrice Chiara Abastanotti

Intervista all’illustratrice Chiara Abastanotti


Come promesso in occasione dell’intervista a Ilaria Ferramosca che riportiamo di seguito, incontriamo ora Chiara Abastanotti che si è occupata della realizzazione dei fumetti della graphic novel Lucille degli Acholi.


La vita di Lucille Teasdale in un fumetto

Chiara Abastanotti è fumettista e illustratrice. Ha pubblicato per Il Castoro, Beccogiallo, MalEdizioni, Mesogea, Settenove e graphic-news, fa parte del collettivo femminile Bohnobeh!

 

Disegna dal vivo accompagnando musica e teatro, insegna alla Scuola Internazionale di Comics di Brescia e crea laboratori sulla narrazione per immagini. Ama stare con gli amici e le piante e girare il mondo con un grosso guscio di lumaca.

 

Trovate i suoi lavori su chiaraabastanotti.com e instagram come @chiara_abastanotti


Chiara, ci parli di lei e del suo incontro con l’illustrazione…

Difficile dire a quando risale il mio amore per il disegno, direi da sempre. Sono sempre rimasta affascinata dalle figure dei libri e più tardi da animazione e fumetti. Disegno da quando so tenere una matita in mano, ma ho cominciato a studiare per farlo solo a ventidue anni iscrivendomi alla Scuola Internazionale di Comics.

Quali sono i suoi disegnatori di riferimento?

Manuele Fior, Anke Feuchtenberger, Lorenzo Mattotti, Cyril Pedrosa, Daniel Clowes e tanti/e altri/e per il fumetto. Per l’illustrazione cito i miei preferiti da sempre: Quentin Blake e Tove Jansson.

Quando è entrata a far parte del progetto che ha consentito la realizzazione del fumetto Lucille degli Acholi?

Il fumetto ha richiesto circa un anno e mezzo di lavoro, e Ilaria Ferramosca mi ha coinvolta quando ha saputo che la casa editrice Il Castoro cercava una disegnatrice, visto che avevamo già lavorato insieme ed eravamo state molto contente di averlo fatto abbiamo replicato.

La tecnica grafica utilizzata per creare le sue illustrazioni?

Intanto ci tengo a dire che le mie non sono illustrazioni. Il fumetto è un linguaggio molto diverso dall’illustrazione, è anche un lavoro molto diverso, l’unica cosa in comune è il disegno. Questo è un fraintendimento molto comune, ma è importante sottolinearlo. Per questo fumetto ho disegnato tutto in digitale, con un programma che si chiama procreate.

In passato ha realizzato altre graphic novel?

Sì. Con Ilaria ho disegnato Lea Garofalo, una madre contro la ‘ndrangheta, edito da Beccogiallo. Con Maledizioni sono uscite due storie brevi, una disegnata e scritta da me che è Wawona e i cani blu, e una in collaborazione con Luigi Filippelli che si chiama Stereolite. Ne ho scritta e disegnata una che ancora inedita, Appuntamento all’albero morto. Per il resto sono storie brevi, pubblicate in antologie o autoproduzioni.

Secondo lei, quale genere musicale può riassumere il carattere di Lucille, la donna medico protagonista della graphic novel Lucille degli Acholi?

Non so che musica le piacesse e mi dispiacerebbe assegnarle un genere che l’avrebbe disturbata. Ma per giocare, visto che sembra fosse una donna energica, determinata ed essenziale andrei diretta sul post rock.

Progetti per il futuro?

A brevissimo uscirà a puntate su Tacotoon (https://www.tacotoon.com) un fumetto che sto disegnando sulla sceneggiatura di Luigi Filippelli. Poi nel cassetto ho almeno un paio di storie scritte da me su cui vorrei lavorare.


Intervista a cura di Fausto Bailo, promotore culturale.


 

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