‘Leuta’ del noto sceneggiatore Mario Falcone

‘Leuta’ del noto sceneggiatore Mario Falcone


Leuta
di Mario Falcone
(2024, Arkadia Editore)


Chi è Mario Falcone

Nato a Messina, ha vissuto a Roma quarantadue anni, da qualche anno è tornato a vivere in Sicilia.
Docente di sceneggiatura e scrittura creativa con il format di sua invenzione dal titolo Il sogno di scrivere, il bisogno di raccontare, ha pubblicato innumerevoli romanzi.

Come sceneggiatore è tra i più famosi d’Italia essendo i suoi film noti per avere stabilito record di share ancora imbattuti e insigniti di riconoscimenti sia in Italia che all’estero.

Tra i film scritti ricordiamo: Padre Pio e Ferrari regia di Carlo Carlei con Sergio Castellitto e Pierfrancesco Favino; Rino Gaetano, regia di Marco Turco con Claudio Santamaria; La guerra è finita, regia di Lodovico Gasparini con Alessandro Gassmann, Barbora Bobulova e Beppe Fiorello. Cuore serie Tv in 6 episodi, regia di Maurizio Zaccaro, con Giulio Scarpati, Anna Valle e Leo Gullotta.

Inoltre, ha avuto l’opportunità di lavorare insieme a Liliana Cavani, regista famosa in tutto il mondo, per cui ha scritto tre film: De Gasperi l’uomo della speranza, Einstein, Francesco.

Di cosa parla il libro

Enrico Criaco, scrittore di fama, dopo cinquant’anni torna a Leuta, una piccola isola adagiata nella pancia del Mar Mediterraneo tra Malta e Lampedusa, dov’è nato e cresciuto. Enrico rientra per mettere in ordine la sua vita, ma soprattutto per riconnettersi con un doloroso passato che, appena diciottenne, lo ha costretto ad andare via portandosi dietro e ingarbugliando strada facendo i tanti nodi non ancora sciolti della sua esistenza.

 

Mario Falcone

Convinto che Leuta possa essere il suo buen retiro per gli anni che gli restano da vivere, Enrico gode dell’affetto di ciò che rimane della sua famiglia e degli amici ritrovati. Nonostante il successo che continua a riscuotere come scrittore, è un uomo stanco e disilluso in perenne conflitto con sé stesso.

 

La fatica di rimettere insieme i cocci di una vita di successi, errori, scelte sbagliate, rinunce, abiure e dolorose perdite, però, si scontra con una serie di eventi che imprimeranno ai suoi progetti iniziali una svolta non prevista che lo costringerà, ancora una volta, a fare i conti con l’imprevedibilità dell’esistenza.

Cosa ne penso

Il romanzo Leuta nasce nel 2019 dopo il ritorno dell’autore a Messina da Roma, città nella quale ha vissuto 42 anni .
La molla che genera l’idea originaria di Leuta (nome immaginario) gira attorno all’idea del nostos non solo da un punto di vista geografico ma ideale e spirituale. Quindi ritorno alle origini, alla casa madre, alla madre che ti genera e al mare inteso come liquido amniotico.

Leuta è una storia circolare, nella misura in cui parte da un punto e, alla fine del viaggio del protagonista, torna al punto di partenza. Si avvale di una serie di simbolismi, tutti messi al servizio della trama che, come tutte le storie che si rispettino, ha una linea orizzontale e una verticale.’ dice l’autore. La stesura vera e propria, dopo i necessari passaggi che afferiscono alla struttura della storia attraverso l’arco drammatico del protagonista, al suo cambiamento e alla sua autorivelazione, alla creazione degli altri personaggi, dello spazio, tempo e luoghi narrativi, e della necessaria scaletta in grado di darmi una progressione drammaturgica soddisfacente, è stata lunga, faticosa e, in alcuni momenti, oserei dire dolorosa ma necessaria al fine di raggiungere gli obbiettivi che volevo raggiungere.
Infine, il romanzo è assolutamente privo di messaggi, se qualcuno leggendolo riuscirà a trovarne qualcuno potrà considerarlo di sua esclusiva proprietà”.

 

Leuta è il romanzo del ritorno – ha spiegato l’editore Riccardo Mostallino. Il ritorno alla vita di un tempo, ai ritmi dimenticati, agli affetti troppo spesso sacrificati all’inseguimento del successo o del mondo. Come un moderno Ulisse, il protagonista di questa storia affascinante ci accompagna alla riscoperta delle piccole cose, dei momenti veri e autentici dell’esistenza”.

Un libro, quindi, che non desidera dispensare insegnamenti, ma capace di scandagliare tanti temi diversi: il dolore e il suo superamento, il ritorno come nuova scoperta di sé stessi, l’amore visto in ogni sua componente e l’imprevedibilità della vita.


Recensione a cura di Francesca Ghezzani, addetta stampa e giornalista


 

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