Musica: intervista esclusiva a Gigi Giancursi, autore e chitarrista

Musica: intervista esclusiva a Gigi Giancursi, autore e chitarrista


Questa volta il nostro collaboratore Fausto Bailo e Cuordivinile Shop di Bra (Cn) ci hanno portato nel cuore della musica con un’intervista d’eccezione a Gigi Giancursi, a cui seguirà quella al cantante Orlando Manfredi. .


Gigi Giancursi, autore e chitarrista, è tra i fondatori dei Perturbazione con i quali pubblica: Waiting to happen, In Circolo, Canzoni allo specchio, Pianissimo Fortissimo, Del Nostro Tempo Rubato, Musica X.

Tiene oltre 300 concerti in tutta Italia e Europa. E’ tournista con Syria, per la quale scrive Prima che farà mattino. Organizza eventi, festival musicali e culturali ed è ideatore e organizzatore di spettacoli.

Nel 2010 pubblica il racconto Stelle e strisce sulla raccolta dedicata a Luigi Tenco, Non sono io il principe azzurro.

Nel 2014 partecipa al Festival di Sanremo fra i Big con i Perturbazione ottenendo il sesto posto e Premio Sala Stampa.

La storia con il gruppo finisce nel 2014, dopo fonda con l’attrice e cantante Linda Messerklinger il progetto acustico Linda & The Greenman, con all’attivo più di 30 concerti e un disco – Greensongs, 2015 – pubblicato per Mescal.

Gigi Giancursi (Ph Silvia Garigli)

Intraprende una serie di collaborazioni e coproduzioni che lo portano in tour con formazioni variegate, oltre a svolgere ruoli di divulgazione, presentazione e direzioni artistiche,

Del 2018 il suo primo disco da solista, un resoconto di vita e di esperienze musicali giunto in breve tempo alla seconda ristampa, interamente autoprodotto e intenzionalmente non pubblicizzato, non affidato alle grandi catene di produzione né ai circuiti web o streaming: Cronache dell’abbandono.

Scrive e conduce Il bello della differita. Parole e canzoni da un passato prossimo.  su Radio Beckwith ( www.rbe.it, FM 96.55) mentre realizza 65 cover destinate alla sigla di chiusura di ogni puntata del programma per il progetto #chainasigla.

Di dicembre 2021 è il suo progetto discografico Grammy Xmas, un EP compendio di alcuni dei più celebri brani glam degli anni ’70, inciso con Orlando Manfredi e la collaborazione di Umberto Poli e Andrea Boeti.


Gigi ci parli di lei ed il suo incontro con la musica…

“Ho sempre ascoltato molta musica sin da piccolo. Ero a casa, figlio unico, i miei lavoravano e mi sembrava di entrare in mondi lontani attraverso la magia delle note. Sono arrivato a conoscere a memoria ogni singolo 45 giri che avevamo, tutta musica italiana e straniera degli anni ’60.

 

Con l’adolescenza ho sviluppato e maturato i miei ascolti, ma sempre con la curiosità di scoprire nuove cose. Ho affrontato così diverse parentesi che tutte insieme costruivano un discorso, quella dei Beatles, quella dei Led Zeppelin, quella della nuova musica di allora metallara, ma senza rinunciare mai agli ascolti cosiddetti mainstream come i Duran Duran, la musica anni ’80.

 

Nel frattempo cominciavo a suonare. Da autodidatta. Perché era come se non mi bastasse più quello che ascoltavo o meglio, non volevo avere solo un ruolo passivo in mezzo a tutti quei dischi e quella musica che arrivava dalla radio”.

Quali cantautori ha preferito nella sua fase formativa?

“Ho scoperto Guccini, De Andrè, De Gregori, ma anche Venditti, nel momento del Liceo. Acquistai Le Nuvole e da lì ho compiuto tutto il percorso a ritroso nell’ascolto della discografia di Fabrizio De Andrè. A casa mia non veniva ascoltato”.

I suoi esordi nel mondo della musica?

“Ho suonato per la prima volta di fronte a delle persone sul palco della festa di fine anno al Liceo Scientifico Darwin. Per questo ritengo che siano molto importanti questi momenti di condivisione, alla fine dell’anno, quando si hanno 18/19 anni. È una tradizione che si è persa ma che andrebbe re-introdotta. Se non avessi fatto quel concerto probabilmente non avrei cominciato a provare e a scoprire la bellezza nel condividere anche i momenti di prova, che poi sono quelli che creano genuinamente un gruppo”.

Come nasce la collaborazione con il musicista Orlando Manfredi?

Orlando l’ho conosciuto tempo fa quando suonava nei Duemanosinistra. Per me era un personaggio curioso, dedito alla musica e al teatro nello stesso tempo, anch’egli con una grande curiosità verso le manifestazioni artistiche altrui. Ho prodotto insieme a Gianni Condina uno dei sui dischi, abbiamo passato molto tempo insieme. Ed è venuto naturale pensare a lui quando, all’interno di un progetto che abbiamo con Umberto Poli de Lastanzadigreta, cercavamo un musicista aggiunto che sapesse anche cantare. Da qui è nata la frequentazione più assidua di questo periodo”.

Con quali artisti le piacerebbe collaborare?

Non smetto mai di collaborare con altri artisti. È uno dei motori per fare musica, almeno per me. Quindi potrei rispondere: tutti, da Paul McCartney in giù anche se è sempre più facile collaborare con quelli che stanno dal tuo stesso gradino a quelli pochi rimasti”.

Progetti in corso…

“Non mi dispiacerebbe fare uscire un mio secondo disco, in fondo ho già accumulato un bel po’ di materiale. Sto continuando la mia trasmissione radiofonica sui Beatles che riprenderà a marzo 2022 dalla 111ima puntata (ogni trasmissione racconta una delle canzoni del quartetto di Liverpool). Va in onda su RBE e si chiama Be-Tales, un grande racconto sui Beatles.

 

Mi piacerebbe sviluppare con Orlando Manfredi e Umberto Poli un altro spettacolo, magari proprio sul glam, e ne abbiamo uno in cantiere su Schettino. Sì, su di lui.

 

Prima o poi faremo con Davide Tosches il nostro spettacolo sui Megadeth con lavatrici e frullatori e raudi, dobbiamo solo iniziare a concepirlo.

 

Ma nella musica è come nella vita, mentre pensi ad un progetto, ne viene fuori uno che non avevi messo in cantiere”.


 

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