Storia: ‘Scapa Flow. Scacco matto alla Royal Navy!’
Scapa Flow
Scacco matto alla Royal Navy!
di Antonio De Cristofaro
(2025, Pluriversum)
Chi è l’autore
Nasce nel 1955 a Bellona (Caserta). Si laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne, indirizzo europeo, specializzandosi in lingua inglese e francese. Dopo la laurea si trasferisce a Milano dove inizia ad insegnare lingua e letteratura inglese e francese. Vive a Corbetta in provincia di Milano, è sposato ed ha un figlio.
Tra le sue passioni ci sono lettura e scrittura, ma solo in età matura pubblica il primo racconto a cui seguono i romanzi Giada, L’inganno, Il perdente, Lucrezia Borgia, duchessa di Ferrara, Cesare l’uomo che cambiò Roma e Diario intimo di un giovane sognatore con i quali ha ottenuto diversi riconoscimenti letterari.
Di cosa parla il libro
Siamo nell’ottobre del 1939. La storia è quella del sommergibile tedesco U-Boat 47 che, sotto la guida del comandante Günther Prien, viola la base navale britannica di Scapa Flow, nelle isole Orcadi, ritenuta inaccessibile, affonda la corazzata Royal Oak e danneggia un’altra nave alla fonda nella base.
Dopo la clamorosa azione riesce a sfuggire ai cacciatorpedinieri nemici e ritorna fortunosamente in patria. Al rientro perfino il Führer vuole incontrare il comandante e il suo equipaggio per congratularsi e appuntare direttamente la croce di ferro sul petto dei valorosi marinai. L’azione temeraria è stata pianificata dal comandante della flottiglia subacquea tedesca karl Dönitz.
Insieme alla narrazione dell’azione di guerra, l’autore fornisce un excursus sui principali personaggi politici che ebbero un ruolo preminente sulla scena politica europea e sulle cause primigenie che portarono allo scoppio della seconda guerra mondiale. Il libro si situa, secondo la visione dell’autore, a metà tra una storia romanzata e un saggio storico.
Cosa ne penso
Scapa Flow. Scacco matto alla Royal Navy! è un libro che sorprende per precisione e ritmo. Nella prima parte De Cristofaro intreccia abilmente le vicende politiche che portarono al cambio di leadership britannica: dalla linea prudente e ormai logorata di Chamberlain all’ascesa di Churchill, con il suo piglio deciso e il richiamo alla resistenza ad oltranza.
Questo sfondo politico dà profondità all’intera vicenda, mostrando come le incertezze del governo riflettessero quelle di una marina messa di fronte a una minaccia imprevista. L’autore ricostruisce poi l’audace incursione di un sommergibile tedesco nella base più protetta della Royal Navy con una scrittura asciutta, diretta, mai compiaciuta.
Il risultato è un racconto teso e credibile, che restituisce all’episodio storico la sua forza drammatica senza artifici né retorica. Il pregio dell’autore sta nel far parlare i fatti: correnti insidiose, difese ritenute invalicabili, decisioni prese al limite del possibile.
Ne nasce una lettura avvincente, perfetta per chi ama la storia navale e gli episodi meno conosciuti della Seconda Guerra Mondiale. Un libro sincero, rispettoso e necessario per ricordare un’impresa che sembra uscita da un romanzo d’avventura, e invece è accaduta davvero.
Recensione a cura di Attilio Viganò






