‘Cave Canem’ di Michele Castrucci

‘Cave Canem’ di Michele Castrucci


Cave Canem

di Michele Castrucci

(Di Leandro & Partners, 2024)


Chi è Michele Castrucci

Nasce a Roma dove vive con la propria famiglia. Dal 2002 si dedica con crescente passione e successo alla narrativa thriller e spy story. Nelle sue storie, l’autore ha uno stile immediato, incalzante, che si rifà alla tradizione dei romanzi d’oltreoceano, mediato da una narrazione più mediterranea.

Ha al suo attivo già diverse pubblicazioni: L’ultima Caccia, Mente Seriale, Operazione Iram nel 2009 (Armando Siciliano Ed.), La Grande scomparsa nel 2014 (Falco Ed.), L’embrione 3/2021 (Self publishing); Amore e Orrori nel 2021 (Edizioni Ponte Sisto) e nel 2022 Affari di famiglia

Di cosa parla il libro

Nel cuore pulsante di Roma, dove le vite si intrecciano in un labirinto di ombre e luci, Cave Canem disvela una narrazione avvincente che sfida i confini tra realtà e oscurità.

 

Al centro della storia, troviamo Marianna Calabrese, una poliziotta determinata, intrappolata in un’indagine che la porta a confrontarsi con gli Uomini Cane, un fenomeno sotterraneo che sfida ogni convenzione sociale e morale. Questi individui, che scelgono di vivere al di là delle norme umane, diventano lo specchio di una società che lotta per riconoscere la propria identità.

 

Fabio Fiocchetti, enigmatico e seducente, si muove tra queste vite come un filo conduttore oscuro, le cui azioni sollevano domande inquietanti sull’essenza stessa dell’umanità. Mentre Marianna si addentra sempre più in questo mondo parallelo, i suoi incontri con padre Gabriele, un uomo di fede dal cuore tormentato, e Francesco Gambara, un insegnante alle prese con i propri demoni, tessono una riflessione profonda sul significato di appartenenza, amore e redenzione.

Commento

Una narrazione senza giudizi o pregiudizi, in una Roma inaspettatamente noir e un po’ pulp.
Un thriller psicologico che si snoda attraverso il funzionamento psichico di alcuni individui nella loro interiorità e intimità più oscura. Ciò che prende forma è un percorso articolato su più fasi e più stratificazioni che conduce direttamente al centro di una realtà allarmante e disarmante

Michele Castrucci

Un romanzo incalzante nel raccontare le vicende, con l’obiettivo di far emergere questa realtà e obbligare il lettore a prenderne atto al fine di confrontarsi con ciò che comporta e sui possibili risvolti psico-sociali – ci dice l’autore. Cave Canem descrive, attraverso una continua oscillazione tra fantasia e realtà, certi meccanismi istituzionali nei quali la questione centrale di questo libro trova spazio. Perché la follia, come il funzionamento psichico cosiddetto normale, si relazionano all’interno della società attraverso diversi possibili linguaggi.
La trama ha come filo conduttore una visione della vita e dell’etica apparentemente fuori dal comune, in una rappresentazione nella quale vengono accomunati protagonisti con diverse dimensioni sociali, in continuo movimento, che cercano di dare forma ai loro demoni interiori e alle loro lacerazioni.’

Il cast dei protagonisti vede alternarsi, tra gli altri, persone che appartengono alla comunità degli uomini cane, che negano la differenza di specie tra il mondo umano e quello animale (Francesco Gambara), un sacerdote dalla visione ortodossa che si rifà ai dogmi dell’Antico Testamento (padre Gabriele Scalisi) e una sovrintendente della Polizia che reclama il diritto al castigo e non solo alla pena (Marianna Calabrese).

Gli sviluppi investigativi si affacceranno sul mondo della perversione pornografica, limitrofo a profili psicologici che alcune volte si sovrappongono ai disturbi della personalità.

Un romanzo forte e dal fascino inedito – sottolinea Michele Castrucci – che apre una porta su un mondo sommerso, sulla cui realtà si dubita pur avendo inconsciamente la convinzione della sua esistenza. Una storia che tiene il lettore in attesa di leggere un finale … che a molti risulterà sorprendente.’


A cura della Redazione di Letteratura e Dintorni.


 

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