Parla l’illustratrice Daniela Giarratana

Parla l’illustratrice Daniela Giarratana

Con grande piacere, e grazie alla preziosa collaborazione di Fausto Bailo e della Premiata Libreria Marconi di Bra – Cn , vi presentiamo l’intervista esclusiva con l’illustratrice Daniela Giarratana.

Daniela Giarratana

Quando è nata in lei la passione per l’illustrazione?

“La mia passione per l’illustrazione è nata con il tempo. Da piccola mi piaceva tanto disegnare ed ero molto creativa. Ho coltivato il dono ricevuto intraprendendo gli studi artistici.

 

Ho frequentato il Liceo Artistico a Bari, mi sono laureata in scenografia all’Accademia di belle arti a Lecce e ho poi frequentato la triennale della Scuola internazionale Comix a Roma nella sezione Illustrazione.

 

Direi che però la vera passione, mi è nata sfogliando libri, facendo ricerche su internet di illustratori già noti, sperimentando tanto e soprattutto attraverso i workshop con illustratori noti nel campo dell’editoria”.

Quali sono stati i suoi illustratori di riferimento?

“Amo l’illustrazione a 360° e ho molti colleghi che stimo artisticamente, diversi da me o vicini alla mia sensibilità. Prendo spunto o riferimento da un’immagine per svariati motivi, per esempio dal colore, la composizione, l’idea e poi cerco di rielaborarli a modo mio.

Posso dire quali sono stati i primi illustratori che ho ammirato: Nicoletta Ceccoli e le sue atmosfere surreali, Philip Giordano con il primo libro che ho sfogliato e studiato attentamente Mamma chi sono io? , edito da Zoolibri,  o Gabriel Pacheco, che ho avuto il piacere di conoscere personalmente frequentando un suo workshop tempo fa, e che seguo e ammiro tutt’oggi per la sua eccezionale bravura.

Come non osservare le forme e i colori di Simone Rea, o la poeticità delle matite di Daniela Costa. Anche la mia stessa terra, la Puglia è ricca di illustratori originali e molto bravi. Sarà per questo, che poi ho creato l’associazione culturale di illustrazione “La Puglia racconta” di cui sono presidente da due anni”.

Quando ha sentito parlare per la prima volta del libro L’uomo che piantava gli alberi scritto da Jean Giono?

“Grazie all’invito della rivista Illustrati. Seguo la sua pagina facebook e guardo le immagini degli album che aggiorna sui partecipanti. Sfogliando le immagini e leggendo i commenti positivi sul libro mi venne voglia di partecipare. Devo dire che posso confermare la bellezza del racconto”.

Come è avvenuto il suo incontro con il mensile; Illustrati di Logosedizioni?

Chi è nel campo dell’illustrazione non può non conoscere la Logosedidizioni e di conseguenza la rivista Illustrati. Una delle poche riviste in Italia attenta al mondo dell’illustrazione, non nella solita e consueta veste dedicata all’infanzia, ma con uno sguardo più attento al nuovo e ai nuovi illustratori.

La prima volta che sono stata selezionata è stata per il numero 9 con il Mare da Copertina. Poi ci sono state altre occasioni fino a quest’ultima numero 53 con L’uomo che piantava gli alberi, e ne sono stata felice”.

Come è nata l’illustrazione che è stata pubblicata sul mensile Illustrati?

“Quando devi realizzare una sola immagine per raccontare una storia non è facile. Le idee spesso si sovrappongono ed è come se volessi raccontare tutto ma non si può. Quindi mi sono concentrata sulla parte della storia per me più toccante e poetica.
L’idea di quest’uomo che ha saputo affrontare la perdita delle persone amate trovando il suo equilibrio nel silenzio e in piccoli gesti quotidiani. Ho immaginato che tutta la sua pazienza e la sua caparbietà fossero il frutto dell’amore e della vicinanza, anche se non fisica, della sua famiglia persa”.

Quale tecnica grafica ha utilizzato per le realizzazioni della tavola?

“Normalmente io disegno a matita. Creo la prima base di chiaroscuro e scansiono.
Successivamente coloro in digitale. Utilizzo la tavoletta grafica, perché mi è più comoda nei piccoli particolari nell’essere precisa sulle sfumature. Purtroppo, non tutti apprezzano l’utilizzo digitale ma io personalmente lo vedo proprio come una tecnica, una delle tante che si possono utilizzare. Anche perché la mia mente è cosi che la elabora a strati (livelli) , moltiplicando e cancellando dove serve”.

Quanto tempo è stato necessario per la realizzazione della tavola?

“Questa illustrazione è stata realizzata in pochissimo tempo, non sempre accade.
L’immagine di cosa volevo rappresentare, per questa storia, era chiara nella mia mente. Sapendo che non avevo bisogno di molti particolari ho lavorato esclusivamente sui personaggi e le sagome così in due giorni ho disegnato, chiaroscurato e colorato in digitale. Anche per la colorazione non avevo bisogno di molte tinte ma di utilizzarne solo una o due da sfumare. In modo da poter indirizzare lo sguardo dell’osservatore sugli elementi che desideravo”.

Associazione La Puglia racconta

Progetti per il futuro.

“Tanti … Quest’anno con l’associazione La Puglia racconta, stiamo già lavorando per nuovi progetti e nuove bellissime iniziative per la città ma è ancora tutto top secret.

 

Mi aspetto in questo 2019 nuove collaborazioni e gli amici di sempre uniti dall’impegno di promuovere l’amore per il libro e la cultura dell’immagine. Personalmente ho un progetto che voglio coltivare e ci spero davvero tanto. Non mi voglio fermare, che io disegni o che si parli di illustrazione, che organizzi mostre con gli amici del direttivo o eventi legati all’editoria spero di dare il meglio. Questo io spero per il futuro”.

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