Prigioniero dei sogni di Ramona Corrado

Prigioniero dei sogni di Ramona Corrado

Chi è Ramona Corrado

Nasce a Lecce, nella seconda metà del secolo scorso, a cavallo tra il boom economico e l’Austerity, ma abita in Veneto da più di trent’anni.

 

Ramona Corrado

“Ormai mi ritrovo piuttosto confusa sulla mia vera natura,” ci dice ”non ho una inflessione particolare nel parlare e posso tranquillamente confondere i dialetti. Sono una vera meticcia: ho sangue sia del Nord che del Sud in percentuali uguali e mi piace dire di me che mi sono presa il meglio da entrambi i luoghi. Infatti amo sia il mare che le montagne, con una leggera preferenza per il mare, lo ammetto”.

 

Di professione fa l’infermiera e per molto tempo ha vissuto in corsia a diretto contatto con la sofferenza; da un paio di anni, per motivi di salute, è in un front office, sempre in ospedale, sempre al servizio della gente.

 

Ha scritto anche molti racconti e nel suo primo libro, l’ebook Un golfino blu racconta, parla della sua professione, difficile e meravigliosa: ricordi, impressioni, persone incontrate e dubbi etici.

 

“Nonostante gli studi tecnici e scientifici ho sempre avuto l’hobby della scrittura e della lettura. Per fortuna, direi. Così potevo evadere dalle brutture della vita e rifugiarmi nella fantasia. Questione di sopravvivenza, più o meno. Ho cominciato a leggere a 5 anni, prima ancora di andare a scuola, e quando ho imparato anche a scrivere è stato come dare la pennellata finale al paradiso”.

Di cosa parla Prigioniero dei sogni

La storia prende le mosse nel 1973, anno in cui Emilio Lanza, il protagonista, compie 23 anni ed entra in possesso di una camera in affitto presso una famiglia bisognosa di arrotondare le entrate.

“E così Emilio si ritrovò adulto. Una sensazione nuova, che lo inorgogliva e impauriva”.

La madre era morta dandolo alla luce e il padre si era risposato sei mesi dopo con una vicina di casa senza figli. Una unione tutto sommato d’amore dove Emilio non era mai riuscito a penetrare.

Ancora bambino, finisce infatti un istituto gestito dai preti, anche lì non di scherzava a disciplina, poi girovaga da un collegio all’altro, infine rimane per qualche tempo a casa con matrigna e padre che, per toglierselo di torno, si offre di pagargli quattro mura in affitto.

Nonostante la libertà acquistata, una volta solo, Emilio si trova quasi perso senza qualcuno che prenda decisioni per lui e la sua vita comincia a muoversi a caso…

Cosa ne penso

Questo romanzo si snoda in un arco temporale piuttosto breve, soltanto nei pochi mesi estivi, e ha come ambientazione una imprecisata città di mare. Un romanzo breve, dunque, scritto in terza persona, che fin da subito veicola l’attenzione del lettore attraverso il suo protagonista, Emilio, un bel ragazzo di ventitré anni piuttosto bighellone e calcolatore, ma fondamentalmente segnato nel profondo dalla mancanza della madre e dall’indifferenza del padre e della matrigna, troppo presi a salvaguardare il loro rapporto dai mali del mondo.

 

E in questa estate bollente, dall’atmosfera vagamente decadente, che per certi versi ricorda La bella estate di Pavese, per Emilio si consumerà il delicato momento di passaggio dall’adolescenza alla maturità. Ma il superficiale abbandono del mondo fanciullesco si rivelerà doloroso e all’indipendenza e all’esplorazione della realtà seguiranno delusioni, senso di impotenza e frustrazione.

Il romanzo procede per immagini e piccole vicende, con evidenti riferimenti simbolici al romanzo di formazione. L’indipendenza tanto agognata svanirà nella delusione che spesso accompagna la maturazione dell’individuo.

E con la stessa indolenza e superficialità con cui affronta la nuova vita, Emilio va incontro alla scoperta dell’altro sesso. Imbastisce contemporaneamente relazioni con donne decisamente mature e con ragazze della sua età. Senza rimorsi diviene l’amante della sua padrone di casa, Clelia, e della madre del suo caro amico Armando, Greta, e contemporaneamente frequenta la sempre disponibile Marinetta e Marta, la ragazza tanto importante per l’epilogo del romanzo.

Anche grazie ad una scrittura asciutta, semplice e senza artifici retorici, modellata quasi sulla personalità di Emilio, l’autrice riesce a confezionare una storia dove sono la solitudine e il senso di sconfitta le vere protagoniste. Una storia dove non c’è tempo per rinascite e nuove consapevolezze, come spesso accade anche nella realtà.

 

Un romanzo bello e delicato, da leggere lentamente, assaporandolo. Consigliato.

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