Angelica Massera: “Un figlio è poco e due son troppi”

Angelica Massera: “Un figlio è poco e due son troppi”

Dagli occhi delle donne derivo la mia dottrina: essi brillano ancora del vero fuoco di Prometeo, sono i libri, le arti, le accademie, che mostrano, contengono e nutrono il mondo.
(William Shakespeare)

 

Angelica Massera

Angelica Massera, attrice, web creator protagonista sui social con #vitadamamma, il 17 settembre us è uscita in tutte le librerie il suo primo libro: Un figlio è poco e due son troppi edito Mondadori.

 

Romana, e con una solida formazione attoriale, ha iniziato la sua carriera in tv, lavorando con personaggi del calibro di Pippo Baudo, Paolo Bonolis, Max Tortora, Maurizio Mattioli , Albano e molti altri.

 

Grazie a Fausto Bailo e alla Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) per aver reso possibile questa intervista.

Angelica, come è nata la serie che dal 2016 racconta con ironia la sua #vitadamamma?

“È nata un po’ per caso, ero un ‘attrice già da prima , ma da quando sono diventata mamma cercavo il modo giusto per raccontare il mondo delle mamme con ironia e senza prendersi troppo sul serio, il web è stato l’anello mancante”.

Come nascono gli episodi?

“Dalla mia quotidianità e dal mio essere un’attenta osservatrice. Racconto di me e delle altre persone che mi circondano in modo ironico”.

Come è avvenuto il suo incontro con Mondadori?

“Era da tempo che pensavo di fare un regalo speciale si miei figli e cioè quello di mettere nero su bianco la loro infanzia vissuta con me , e proprio in quel momento ricevo una chiamata dalla Mondadori: vuoi scrivere un libro? Se si, noi ci siamo. L’ho visto come un segno del destino“.

Quale è stata la scintilla che l’ha portatriaa a scrivere: Un figlio è poco due son troppi?

“Quando sono diventata mamma di Martina avevo 23 anni e mi sembrava che avere un figlio fosse impegno importante.
Nato Manuel , con due figli , ho capito che quando ero una mamma one shot  ero una regina e non lo sapevo. Un figlio ti cambia la vita , due te la stravolgono”.

Quanto è stato fatico (oppure divertente) scrivere questo suo primo libro?

“Faticoso no, mi mettevo la sera prima di addormentarmi con il mio pc sul letto e scrivevo, scrivevo, scrivevo. Anche in treno ho scritto molto. È stato terapeutico. Ho ritirato fuori ricordi belli, anche brutti della mia vita.
Non parlo solo dei miei figli, ripercorro anche quella che è stata la mia vita passata , con tanto di brutte esperienze annesse. Sono una donna fortunata, ma niente nella mia vita è stato facile”.

Descriva il suo libro in tre colori.

Rosa, celeste e un po’ grigio“.

Progetti per il futuro?

“Tanti. Sono un fiume in piena di idee. Ne vedrete delle belle, insomma”.

 

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