Il buio, la lunga notte di Stefano Cucchi: parla Floriana Bulfon

Il buio, la lunga notte di Stefano Cucchi: parla Floriana Bulfon

Uscita da pochissimo tempo, Il buio, la lunga notte di Stefano Cucchi, la graphic novel dedicata alla nota vicenda di cronaca che ha sconvolto tutta l’Italia, sta riscuotendo un grandissimo successo.

Ricordiamo che Stefano Cucchi fu arrestato nella notte del 16 ottobre 2009 per possesso di stupefacenti. Il 22 ottobre all’ Ospedale Pertini di Roma cessava di vivere, in seguito ad un pestaggio avvenuto la prima notte dell’arresto. La sorella Ilaria Cucchi che si è sempre battuta per scoprire la verità, ha curato la prefazione.

Abbiamo avuto il piacere, grazie a Fausto Bailo e alla Premiata Libreria Marconi di Bra (CN), di intervistare lo sceneggiatore Emanuele Bissattini e gli illustratori Domenico Esposito e Claudia Giuliani

Floriana Bulfon

Ecco ora l’ultimo pezzo mancante: l’intervista alla giornalista-sceneggiatrice Floriana Bulfon che, anche lei come i colleghi, si è gentilmente resa disponibile a parlare con noi.

 

Floriana Bulfon giornalista d’inchiesta freelance scrive sia per quotidiano La Repubblica che per il settimanale L’Espresso, collaboratrice RAI, si occupa di criminalità organizzata, terrorismo internazionale, pedofilia e cyber security, co-autrice del libro: Grande Raccordo Criminale edito Imprimatur, un libro che ha descritto in anticipo il sistema di Mafia Capitale.

 

Ha vinto importanti riconoscimenti tra i quali citiamo: il Premio Carlo Azeglio Ciampi Schiena dritta, il Premio Internazionale Luchetta.

 

Quando è nata in lei la passione per il giornalismo di inchiesta?

“La consapevolezza di voler fare la giornalista arriva nei primi anni Novanta. Sono gli anni delle stragi di mafia e delle guerre jugoslave. Una stagione di annientamento sanguinoso che mi ha toccato profondamente. Ho scelto di fare questo mestiere tenendo fermi due punti: analisi rigorosa e capacità di narrare il meccanismo. Penso sia essenziale essere testimoni dei fatti, viverli per capirli e svelarli senza sconti”.

Quando è entrata a far parte del progetto editoriale che ha consentito la realizzazione della graphic novel: Il buio, la lunga notte di Stefano Cucchi?

“Fin dall’inizio. Ho seguito questa terribile storia da cronista e sentivo l’esigenza di un racconto più ampio. Stefano Cucchi è una persona che è stata lasciata sola nel buio e la famiglia si è trovata nel buio di una verità tradita e negata per tanto tempo. Ognuno di noi potrebbe diventare vittima di abusi e violenze e se lo Stato abusa del potere si incrina la fiducia dei cittadini, la democrazia. E’ necessario chiarire il perché si sia costruito un muro di protezione, quali siano le coperture gerarchiche”.

Come giornalista, è la prima volta che collabora per la realizzazione di un fumetto?

e ho trovato molto interessante poter realizzare un’inchiesta giornalistica per immagini. Stefano Cucchi l’abbiamo purtroppo conosciuto attraverso l’immagine mostrata dalla sorella Ilaria, un grido di dolore per sensibilizzare l’opinione pubblica. Inoltre la forma del graphic journalism permette di avvicinare anche la cronaca giudiziaria ad un pubblico più giovane“.

 

Come è strutturata la narrazione della storia?

Gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi sono intrecciati ai lunghissimi nove anni di processi. E’ una ricostruzione che tiene conto dei verbali, dei documenti processuali e restituisce un racconto visivo, senza lasciare via di fuga all’immaginazione”.

 

Per la realizzazione del progetto avete collaborato con la famiglia Cucchi?

“Dopo aver studiato le carte, ci siamo confrontati con Ilaria Cucchi e con l’avvocato Fabio Anselmo“.

 

Come è stato accolto il fumetto al recentissimo Lucca Comics?

“Abbiamo trovato molto interesse, sia da parte dei lettori di fumetti sia da chi si è avvicinato perché approfondire la vicenda processuale e la storia di Stefano Cucchi“.

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